CARDANO AL CAMPO – Lo scempio compiuto in area feste in pieno lockdown, le critiche di Fabbrica Ambiente e le polemiche sorte per i tagli indiscriminati in via Carreggia non sembrano aver frenato la voglia di utilizzare la motosega da parte dell’amministrazione comunale di Cardano al Campo (Lega, Fratelli d’Italia, Civici per Cardano).
La giunta di Maurizio Colombo ha deliberato nei giorni scorsi l’ennesimo disboscamento lungo la pista ciclabile di via Adige ma soprattuto all’area verde di via Volta, dove la relazione tecnica parla di «un intervento drastico», per un costo complessivo di 33mila euro.
Via il boschetto
Si legge nel documento ufficiale riguardante il boschetto di Cardano Sud: «Trattandosi di una situazione da un punto di vista botanico non particolarmente pregevole si può approfittare ed intervenire in maniera drastica. Si opererà pertanto rimuovendo tutti quei soggetti che, per motivi di carattere fitostatico, fitosanitario o per anomalie strutturali, possono essere tolte. Si tratta di una trentina di esemplari in totale». E ancora: «Verranno rilasciati solamente quei pochi soggetti (5 o 6 soggetti totali e, più precisamente una coppia di noci, una coppia di olmi e una coppia di tigli) che possono crescere senza problemi e con maggiore spazio a disposizione».
Area relax?
La relazione parla di una ipotetica area relax, ma al momento non vengono stanziati soldi se non quelli per la rimozione delle piante esistenti e la messa a dimora di nuovi arbusti pari a un numero nettamente inferiore. Proprio come all’area feste: si taglia e poi si vedrà cosa fare. Il documento parla chiaro: «La destinazione dell’area si presta alla trasformazione in un’area di svago aperta al pubblico ma delimitata dai due posteggi in modo da sottolinearne meglio la presenza. Al momento l’intervento prevede solo la piantagione di una quindicina di soggetti sostitutivi quindi circa la metà di quelli che andranno rimossi. Si lascia pertanto all’Amministrazione Comunale la valutazione in merito alla funzione futura dell’area, eventualmente coinvolgendo anche le strutture produttive circostanti in funzione di un utilizzo come “area da adibire a sito per pausa lavoro” implementandolo con strutture per la sosta e il relax (monoblocchi panchine – tavoli, gazebo, ecc.) e chiedendone eventualmente la sponsorizzazione o un contributo all’acquisto». Ipotesi futuribili, insomma, ma intanto l’unica certezza è il rumore delle motoseghe.