Sumirago, 48enne accusato di pedopornografia: via alla perizia psichiatrica

SUMIRAGO – Sumiraghese accusato di pedopornografia: via alla perizia psichiatrica. Domani, mercoledì 18 gennaio, in carcere a Bollate, dove il 48enne è detenuto dopo l’arresto nel 2020, il primo incontro con il perito nominato dal Tribunale di Busto Arsizio e i consulenti di accusa e parti civili.

Domani incontro con i periti

L’imputato ha già parzialmente ammesso quanto gli viene contestato durante il controesame; il collegio presieduto dal presidente della sezione penale bustocca Giuseppe Fazio (Veronica Giacoia e Cristina Ceffa a latere) intende sgomberare il campo da qualsiasi dubbio prima della sentenza prevista per il prossimo 28 febbraio. In caso di condanna, se la perizia certificasse la capacità del 48enne, risulterebbe spuntata anche una potente arma per un eventuale ricorso in Appello.

I falsi profili social

Secondo quanto ricostruito dal pubblico ministero Francesca Gentilini il 48enne attraverso vari falsi profili social, dove si spacciava per un adolescente piacente (con tanto di foto fasulla), adescava ragazzine minorenni (in provincia di Varese ma anche nel resto d’Italia: una delle vittime è venuta a testimoniare da Bari) riuscendo a carpirne la fiducia sino a, ottenuto il numero di cellulare, farsi inviare foto osè delle minori su Whatsapp. Il sumiraghese, per l’accusa, attuava una sorta di pesca a strascico andando ad intercettare le ragazzine più fragili, quelle più insicure. E ha sempre rifiutato di incontrarle di persona; l’inganno, altrimenti, sarebbe stato svelato. E’ stata la madre affidataria di una delle vittime (in due si sono costituite parte civile) a scoprire cosa stesse accadendo e a far partire le indagini.

Dipendente dal porno

In aula il 48enne ha dichiarato di fingersi un adolescente per poter rivivere quel periodo della sua vita che, stando alle sue parole, una madre anafettiva gli aveva portato via. Dall’altro ha dichiarato di essere diventato via via dipendente dalla pornografia dando la colpa alla rete che tanto facilmente permette di reperire questo tipo di materiale.

Le accuse

L’accusa gli ha ricordato che la pornografia non c’entrava nulla: il 48enne è infatti accusato di essersi procurato e aver collezionato materiale pedopornografica. Che è tutt’altra cosa. Domani il primo incontro con i periti. Il 28 febbraio la sentenza.

sumirago processo pedopornografia – MALPENSA24