Busto, processo per pedopornografia: in aula testimoniano le vittime

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BUSTO ARSIZIO – Produzione e detenzione di materiale pedopornografico. Sono gravissime le accuse che pesano su un 48enne di Sumirago a processo davanti al collegio del Tribunale di Busto Arsizio presieduto dal presidente della sezione penale Giuseppe Fazio (Giacoia e Ceffa a latere).

L’imbarazzo davanti ai genitori

Oggi, martedì 18 ottobre, in aula hanno testimoniato le parti offese. Ragazzine minute e molto imbarazzate dalla presenza dei genitori che, davanti alle immagini, hanno dovuto ammettere che in quelle foto, ritratte nude o parzialmente svestite, erano ritratte proprio loro.

La denuncia di una madre

L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero milanese Francesca Gentilini, era partita dalla madre affidataria di un’adolescente con disturbo cognitivo residente nel Varesotto che aveva scoperto l’invio di una foto di nudo da parte della giovanissima vittima ad un misterioso amico social. L’inchiesta, condotta dalla Polizia Postale, ha permesso alla procura di Milano di individuare altre 19 presunte vittime. Si tratta di ragazzine tra i 14 e i 16 anni residenti nel Varesotto e non solo convinte dal 48enne, secondo l’accusa, ad inviargli scatti intimi in chat.

Falsi profili social

Secondo l’accusa il 48enne aveva creato almeno una decina di profili fasulli sui principali social network spacciandosi per un ragazzino, con tanto di foto profilo falsa, e agganciando così le ignare vittime. Spacciandosi per un coetaneo le convinceva a scambiarsi il numero di cellulare per chattare su WahatsApp. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti l’uomo manipolava le minorenni sino a convincerle a inviargli delle foto di nudo. Si torna in aula l’8 novembre.

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