Covid-19, tra multe e fake news ancora controlli in provincia di Varese

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VARESE – Proseguono i controlli su tutto il territorio di competenza dei carabinieri del comando provinciale di Varese (foto di repertorio pre emergenza) mirate a far rispettare i divieti contenuti nel decreto presidenziale del 25 marzo finalizzati a contenere il contagio da Covid-19. Ieri, venerdì 3 aprile, i militari hanno controllato 641 persone. Di queste 43 sono state sanzionate perché trovate a spasso senza alcuna ragione di imprescindibile necessità collegata a lavoro, salute o spesa.

Multe tra 400 e 3mila euro

L’ultimo decreto, infatti, prevede multe tra i 400 e i 3mila euro per chi viene trovato fuori casa senza motivazione valida o chi vìola le limitazioni come ad esempio il mantenersi a non più di 200 metri dalla propria abitazione quando si fa esercizio fisico o si porta  a passeggio il cane. Per i positivi o le persone in quarantena trovate a violare la procedura di autoisolamento scatterà invece la denuncia penale con l’accusa di lesioni. Denuncia penale per chi, sorpreso fuori casa, fornirà false attestazioni sulle ragioni che lo hanno portato a spasso. Le motivazioni fornite, infatti, vengono controllate dalle forze di polizia: il gioco dura molto poco.

La fake delle bande armate

I militari hanno inoltre riscontrato il diffondersi di un fenomeno particolarmente odioso in provincia. In tutto il territorio, nelle varie chat, stanno iniziando a circolare messaggi vocali che raccontano addirittura di bande armate che avrebbero colpito con la scusa di consegnare mascherine in alcuni comuni della zona. Il fatto viene categoricamente smentito dall’Arma: non risulta alcun episodio simile, e aggiungiamo per fortuna, in tutto il territorio provinciale. Si tratta di fake news che, a quanto pare, hanno il solo scopo di allarmare ulteriormente i cittadini come se non bastasse l’emergenza sanitaria in corso. Attenzione, invece, ai tentativi di truffa. L’ultimo, segnalato da tutte le forze di polizia, riguarda la comparsa di alcuni volantini attribuiti al ministero dell’Interno (che ovviamente non ha nulla a che vedere con questo) con i quali si avvisava, tra le altre cose, i cittadini di possibili controlli porta a porta da parte delle forze di polizia. Fatto assolutamente falso: si tratta di un trucco che i malviventi vorrebbero utilizzare per introdursi nelle abitazioni.

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