A Varese è emergenza sfratti. Molinari: «Serve un aiuto da Stato e Regione»

Roberto Molinari

VARESE – Nel mese di ottobre è partito lo sblocco degli sfratti sospesi a causa della pandemia, e i primi effetti si fanno già sentire. Aumentano le domande da parte di famiglie in difficoltà che si rivolgono ai servizi sociali del Comune di Varese, ma Palazzo Estense da solo non può fare molto e chiede il sostegno degli altri enti pubblici. «È importante che gli organi superiori come lo Stato e la Regione intervengano mettendo delle risorse aggiuntive», osserva l’assessore ai servizi sociali Roberto Molinari.

Emergenza sfratti

Molinari è stato confermato alla guida dell’assessorato che ha già coordinato nella prima legislatura Galimberti. «C’è soddisfazione per l’incarico che mi è stato ridato – commenta – ma anche l’umiltà e la preoccupazione di dover gestire per altri cinque anni delle situazioni che oggettivamente soprattutto nel prossimo periodo saranno molto più pesanti dal punto di vista dei servizi sociali». In cima alla lista c’è proprio il problema degli sfratti, dopo il primo sblocco dei casi in sospeso partito un mese fa. «Da un lato è una situazione che non poteva perdurare, perché questo significava danneggiare sicuramente i proprietari che non sono tutti degli immobiliaristi, ma molte volte si tratta di persone che hanno investito il proprio Tfr o la propria pensione in questo. Dall’altro lato però dobbiamo anche sapere che ci sono persone che non sono in condizioni economiche di poter affrontare uno sfratto, perché hanno perso il posto di lavoro».

Il Comune chiede aiuto

Una questione che in Comune conoscono bene: gli uffici dei servizi sociali continuano a ricevere richieste in tal senso. «C’è un problema che sta emergendo – continua Molinari – di domande di persone che non possono trovare una soddisfazione, perché noi non abbiamo degli appartamenti che possono essere messi a disposizione. Quindi occorre un sostegno economico per ridurre la gamma degli sfratti, o fornendo quanto dovuto al proprietario, o dall’altro lato mettendo le persone in condizione di proseguire in un percorso, perché bisogna evitare che la gente stia per strada». Un impegno economico gravoso che Palazzo Estense non è in grado di assolvere da solo: Molinari porta quindi la problematica all’attenzione di Governo e Regione, rimarcando l’importanza di un aiuto nel sostegno alle famiglie in difficoltà.

Il problema del lavoro

Accanto al problema degli sfratti l’altra emergenza è quella del lavoro. «Il circuito negativo che si trovano ad affrontare le persone è quello della perdita del posto di lavoro che porta a problemi nel garantire una serie di servizi e il mantenimento di casa e mutuo o addirittura la proprietà della casa, e quindi rischiano di essere situazioni che degenerano». Anche in questo caso l’amministrazione comunale non è in grado di rispondere alle numerose necessità che emergono. «Nella situazione attuale – spiega Molinari – tutto non può essere messo in carico al Comune, che è l’ultima ruota del carro rispetto a Stato, Regione ed altri enti. Non è pensabile che tutto possa essere risolto da noi che siamo comunque la prima frontiera».

L’emergenza freddo

Come negli scorsi inverni si appresta intanto a partire il servizio di “Emergenza freddo”. Dagli inizi di dicembre saranno attivi presso il consueto locale di via Maspero 10 posti letto aggiuntivi, che vanno a sommarsi al dormitorio stabilmente presente nella struttura, che è già occupato da 25 persone. A questi spazi si aggiungono poi quelli messi a disposizione dagli Angeli Urbani in piazzale Trieste. Il futuro di via Maspero, una volta che sarà completato il trasferimento del centro diurno nella nuova struttura di piazzale Kennedy (previsto per la prima metà del 2022) sarà sempre più a servizio della grave e gravissima marginalità: un obiettivo che il Comune ha delineato con una delibera di giunta dello scorso ottobre.

centro via Maspero