Varese, riforma della giustizia e formazione: i poliziotti insegnano ai poliziotti

VARESE – Si terrà ogni mercoledì del mese di gennaio a villa Recalcati, il corso di aggiornamento rivolto alle forze dell’ordine sulle novità introdotte dalla riforma Cartabia, ideato e tenuto da tre giovani ispettori della Questura. La vera novità del progetto formativo, che prevede la partecipazione di circa ottanta operatori e che dura sei ore dense di confronti e informazioni, sta proprio in questo.

Tra i primi in Italia

Si tratta, infatti, di una tra le prime iniziative in Italia, nata grazie a dei giovani appartenenti alle forze di polizia che si sono proposti al Questore e al Vicario, promuovendo un corso di formazione con un taglio pratico e pensato da poliziotti per poliziotti.

L’importanza del progetto

«I nostri tre ispettori ci rendono molto orgogliosi. – ha sottolineato Paolo Macchi, segretario generale del Siup, il principale sindacato di polizia – Già nel pomeriggio del 31 dicembre, quando tutti si preparavano al veglione, loro mi raccontavano con entusiasmo del loro progetto formativo. Avevano già capito l’importanza del Decreto Cartabia e del trovare un modo efficace per divulgarlo». L’urgenza di intervenire con una spiegazione dettagliata e ben strutturata della nuova riforma della giustizia sta proprio nel preparare le forze dell’ordine alle novità procedurali che necessitano di esercizio pratico che vada al di là della mera comprensione della legge.

Criticità

L’impegno dei partecipanti è chiaro e la loro attenzione è viva durante le giornate di formazione. Tuttavia, secondo Macchi, sarà necessario adattare qualche aspetto del corso alla realtà. «Noi come sindacato abbiamo il dovere di segnalare tutte le difficoltà pratiche dell’applicare una norma e i fattori che espongono gli operatori a maggiori rischi – ha proseguito dicendo il segretario generale del Siup – È necessario che lo Stato abbia delle sentinelle che stiano in allerta e capaci di parlare la stessa lingua di chi dovrà applicarle e farle rispettare con i giusti mezzi».

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