VARESE – Incidenti in via dei Campigli: il dado è tratto. E alcuni residenti depositano un esposto in procura a Varese contro ignoti (per ora) per crollo colposo di edifici o altri disastri. Una provocazione? Forse. Certo è che a fronte di un esposto-querela l’autorità giudiziaria deve verificare. E la richiesta è chiara: «A fronte di continue richieste di posizionamento di dissuasori di velocità, ignorate o con risposta evasiva – si legge nell’esposto – E’ evidente che la condotta omissiva o colposa della pubblica amministrazione e, per la stessa, dei soggetti deputati ad occuparsi del settore specifico integri il reato di di crollo colposo di edifici o altri disastri (art. 434-449 comma 1 del codice penale)».
Crollo colposo di edifici
«Ciò premesso, l’esponente sporge formale denuncia-querela affinché si proceda nei confronti di tutti coloro si fossero resi responsabili del reato in oggetto. Si riserva di costituirsi parte civile nel celebrando processo penale». Una provocazione si diceva. Di certo il sintomo dell’esasperazione dei residenti per una situazione che il legale definisce «Oggettivamente pericolosa». L’esposto arriva dopo una serie di comunicazioni informali e non con le quali chi vive in via dei Campigli chiede l’istituzione di dissuasori della velocità. La replica: «La responsabilità è degli automobilisti» che viaggiano ad alta velocità.
Pericolo oggettivo
Ma qui si torna al «pericolo oggettivo». Le prove? In pochi anni 5 incidenti che hanno sfondato marciapiedi e muro di cinta dei tre numeri civici posti sul “curvone”. In un caso è stata sfondata per tre volte la stessa recinzione. Diamo un’immagine della situazione. Bambino (o adulto) che esce di casa e viene falciato da auto fuori controllo. E ancora più invasivo: famiglia che si gode un pomeriggio in giardino e viene investita da un’auto che sfonda il muro di cinta. Lo sfondamento è avvenuto almeno 5 volte. Per fortuna la famiglia non era in quel momento in giardino. L’esposto è depositato. Ora la parola passa al Comune. E alla procura di Varese.
Ennesimo incidente in via dei Campigli. L’avvocato scrive a Galimberti: «Adesso basta»