
VARESE – Solo 26 Comuni su oltre 130 ha dato disponibilità ad accogliere i migranti destinati nella nostra provincia. E partendo da questi numeri, il sindaco Davide Galimberti, in apertura di consiglio (questa sera martedì 26 settembre) ha rilanciato l’appello: «Questo è un problema di tutti, per questo dico che se ci fosse più amministrazioni disponibili il problema sarebbe di più facile gestione».
I numeri
«Nella nostra provincia dall’inizio dell’anno sono arrivati poco più di mille richiedenti asilo. Sono invece circa 360 in città; a Tradate sono 158, a Gallarate sono 49, a Busto 10 e 47 a Castronno – ha introdotto il primo cittadino – Questo per dire che i numeri in termini percentuali sono ben sotto all’1% rispetto alla popolazione residente. E purtroppo solo 26 amministrazioni su più di 136 della nostra provincia ha dato assenso all’accoglienza. Tornando a Tradate, fa piacere che un’amministrazione leghista dimostri sensibilità su questo problema. Ecco, se ci fossero più sindaci disposti a collaborare il problema migranti nella nostra provincia sarebbe più facilmente gestibile».
Serve un armistizio politico
E poi in maniera più approfondita Galimberti ha ripreso l’appello che fece qualche settimana fa, «poiché stiamo parlando di una questione che coinvolge tutti e l’approccio non dovrebbe essere politico». E ancora: «Qualche settimana fa ho lanciato l’ipotesi di una sorta di armistizio politico poiché sempre più questa questione interessa i livelli locali di amministrazione, a prescindere da chi governa. Credo che ci debba essere la consapevolezza che le politiche legate all’accoglienza si debbano fare in maniera condivisa e partecipata e senza l’utilizzo di facili slogan che alla prova del governo si sciolgono. Se ci fosse maggiore disponibilità ad accogliere, il fenomeno potrebbe essere gestito in assoluta tranquillità».
Silenzio per Napolitano e poi è polemica
Il consiglio si è aperto con il minuto di silenzio per la morte dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e con il ricordo del presidente del consiglio Alberto Coen Porisini che ripercorso la giornata varesina di Napolitano e la visita in università. Nel 2011, infatti, Porisini era rettore dell’Insubria. Al termine del minuto di silenzio e degli interventi di cordoglio, è stato il leghista Stefano Angei ad aprire le danze.
Il cantiere maledetto
«La gestione dei lavori pubblici è la cartina tornasole di come questa maggioranza amministra la città. È tristemente noto come i numerosi cantieri avviati sin dal primo mandato Galimberti siano ancora oggi lontani dall’essere terminati. Primo fra tutti il cantiere delle stazioni, ricordiamo tutti come i consiglieri del PD, nel “Galimberti uno” sventolano entusiasti gli assegni a simboleggiare quei finanziamenti ottenuti dall’allora governo Renzi per il progetto Stazioni. Ecco di quell’immagine rimane un cartello dei lavori con termine superato. Dell’altro importante cantiere, l’ex caserma, arrivano solo notizie nefaste, ovvero la chiusura imminente di via Spinelli e l’abbattimento dei cedri storici all’interno del cortile. Sono tristemente lontani i tempi della coppia Maroni-Fontana che avevamo portato i quattrini a Varese per rifare Il Teatro, piazza Repubblica per renderla realmente viva, e non metterci un gabbiotto da 75mila euro spacciandolo per presidio della polizia locale, e la caserma stessa».
Richiesta di dimissioni post datata
E ancora: «Infine, il cantiere maledetto di Largo Flaiano. In merito al quale l’Assessore Civati ha dichiarato che finirà a gennaio 2024 e che l’autostrada sarà riaperta a fine 2023. Insomma, altre festività natalizie con l’autostrada chiusa: saranno contenti i commercianti. Per noi è per tanti varesini questa amministrazione non è più affidabile. Per questo invito l’Assessore Civati a scrivere 2 lettere di dimissioni irrevocabili ed immediatamente efficaci, la prima datata 31/10/2023 nel caso in cui l’autostrada non sarà riaperta completamente (visto che l’ordinanza di ANAS prevede questo termine) e l’altra datata 31/01/2024 nel caso in cui il cantiere non sia completamente terminato».
La risposta di Galimberti
«Quanto accaduto oggi smentisce la narrazione del consigliere Angei, perché al cantiere dell’ex caserma c’era una diffusa soddisfazione per il risultato ottenuto. Traguardo che la città raggiunge grazie alla Regione che – ha risposto Galimberti – ha creduto insieme alle altre istituzioni a questo obiettivo. Non facile. E aggiungo che il consigliere Angei ha banalizzato l’intero quadro e soprattutto, forse perché il suo intervento l’ha scritto qualche giorno fa, non ha tenuto conto che con quell’intervento restituiremo ai cittadini una pezzo di città da troppi anni degradato».