Varese, passa il Bilancio consuntivo: «Recuperati 5 milioni di disavanzo»

VARESE – «Abbiamo ereditato un bilancio con un disavanzo di di 7 milioni e 800 mila euro. E ora, dopo 5 anni, l’abbiamo ridotto a 2 milioni e 850 mila euro. E, guardando le proiezioni, nel 2023 potremo finalmente parlare di avanzo in bilancio». E questo uno dei passaggi cardine dell’assessore Cristina Buzzetti sul Bilancio consuntivo. Anticipato in mattinata in conferenza stampa e poi portato in consiglio nella serata di oggi, giovedì 28 aprile, dove è stato poi approvato con i voti contrari dell’opposizione.

Sulla Tari discriminati gli anziani non autosufficienti

All’ordine del giorno c’erano anche le modifiche al regolamento della Tari. Rispetto alle quali la Lega ha presentato 4 emendamenti. Uno ritirato, uno approvato (quello sul mantenimento dei 60 giorni come termine di pagamento della tariffa). E due bocciati. Tra questi l’emendamento sugli anziani ricoverati non autosufficienti.

«Abbiamo chiesto di esentare gli immobili di cittadini ricoverati in strutture di ricovero o presso famigliari in quanto non autosufficienti. Una richiesta – ha spiegato il capogruppo del Carroccio Barbara Bison – avanzata per tutelare situazioni di fragilità. Che però è stata bocciata dalla maggioranza, poiché, hanno spiegato che è già prevista una riduzione. Ma non è così».

Bison ha poi puntualizzato: «Innanzitutto noi abbiamo proposto l’esenzione, quando è prevista solo una riduzione del 30%. Non solo. Tale riduzione viene applicata alle abitazione di uso stagionale, a quei cittadini residenti per alcuni periodi dell’anno all’estero e alle persone anziane purché ricoverate in modo permanente. Cioè se un anziano è ricoverato per 6 mesi non può usufruire di alcuna riduzione, mentre chi sta all’estero per 6 mesi sì. La trovo una vergognosa discriminazione nei confronti di persone anziani e per di più non aitosufficienti».

Disavanzo recuperati 5 milioni in 5 anni

«Quest’anno siamo ancora in disavanzo, ma abbiamo già fatto un grande balzo in avanti – ha spiegato Buzzetti, per poi precisare – La nostra amministrazione è partita con un disavanzo di 7.8 milioni, che avremmo dovuto recuperare con 300mila euro all’anno. Ora, dopo 5 anni, il disavanzo è a 2.841.000:. Ciò significa che abbiamo “saldato” 5 milioni di disavanzo, molto più del milione e mezzo che avremmo recuperato con l’impegno di 300 mila euro l’anno. Un risultato ottenuto chiudendo molte piccole partite e recuperando piccoli avanzi qua e là con attenzione. Questo significa, inoltre e soprattutto, che nel 2023 il nostro bilancio finalmente sarà in avanzo».

Ma non solo. L’assessore ha poi ricordato la rapidità dei pagamenti ai fornitori: «Siamo a meno sei. Ovvero paghiamo le fatture con sei giorni d’anticipo rispetto alla scadenza. E un indice tecnico, ma questo ci permesso di non “creare” un fondo debiti (fondo di garanzia debiti commerciali), che assume un valore ancor più positivo se si pensa al grand enumero di cantieri aperti in città».

Guardano poi avanti, l’assessore Buzzetti ha ricordato che «abbiamo lavorato in un anno di pandemia senza accendere nuovi mutui e senza fare ricorso agli anticipi di tesoreria. Inoltre nel 2021 abbiamo potuto contare su 6 milioni di euro di fondi Covid governativi, che non verranno erogati nel 2022. Ma nel 2023, chiuderemo il disavanzo e potremo ragionare su un dato di bilancio positivo».

Matteo Capriolo, presidente della Commissione Bilancio, sintetizza il dato politico: «Si è tentato di ridurre un disavanzo che ci portavamo dietro da tanto tempo – dice – nonostante questo abbiamo portato avanti progetti e 100 milioni di investimenti con risorse già a disposizione, dando concretezza e competenza all’azione amministrativa. Altro dato politico è che tra un anno potremo avere a disposizione un avanzo da utilizzare perché la città possa cogliere ulteriori opportunità, non solo date dallo Stato o dal Pnrr o dai bandi ma per la possibilità di avere a disposizione risorse proprie».

Il battibecco

Il consigliere della Lega Stefano Angei, dopo aver annunciato nei giorni scorsi la richiesta di censura nei confronti dell’assessore Civati, in apertura di seduta ha fatto passo indietro motivandolo: «La mancata risposta nei termini alla mia interrogazione è imputabile a un errore compiuto da un dipendente. Per questo ritiro la mia precedente richiesta, poiché solo chi non fa nulla non sbaglia». Chiusa lì? Tutt’altro, perché Andrea Civati ha risposto: «Mi assumo tutta la responsabilità del caso e invito Angei a non ritirare la sua richiesta di censura. Avrebbe potuto chiarire la questione con una chiamata al sottoscritto». Ed è stato a quel punto che Angei ha annunciato di portare la questione alla capigruppo.