Varese, patronale di San Vittore: tutto pronto in attesa della “Girometta d’oro”

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VARESE – E’ tutto pronto per la festa patronale di San Vittore martire di sabato prossimo, 8 maggio. L’unica incertezza riguarda i nomi di coloro che riceveranno gli ambiti riconoscimenti della “Girometta d’oro”, della “Mamma dell’anno” e il premio assegnato ad un’attività commerciale storica della città che verranno resi noti solo venerdì in serata.

L’arrivo della fiaccola

La festa si aprirà sabato mattina, alle 6.15 in piazza San Paolo VI al Sacro Monte, quando l’arciprete del borgo, don Sergio Ghisoni, benedirà la fiaccola votiva che, successivamente, una ventina di tedofori porteranno lungo le vie della città attraversando i vari rioni. Dopo aver percorso circa 47 chilometri, alle 10.45, i tedofori giungeranno in piazza San Vittore dove ad attenderli ci saranno il sindaco, Davide Galimberti, e il regiù della Famiglia Bosina, Luca Broggini. Alle 11, nella basilica prepositurale, il prevosto e decano della città, monsignor Luigi Panighetti, dopo aver ricevuto dalle mani del primo cittadino la fiaccola con la quale incendierà il globo celebrando il tradizionale “rito del faro”, presiederà la solenne celebrazione eucaristica.

L’omelia

C’è molta attesa per l’omelia che pronuncerà il prevosto. Quest’anno, infatti, il tradizionale “discorso” che la guida spirituale della comunità varesina rivolgerà alla città avrà un particolare significato. In autunno, infatti, i varesini saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco e gli amministratori ai quali verrà affidato, per i prossimi cinque anni, il governo della città. E’ facilmente prevedibile, dunque, che monsignor Panighetti, dopo un’analisi della situazione economica e sociale del capoluogo dopo un anno di pandemia, evidenzierà quali dovranno essere, secondo la Chiesa varesina, le priorità che dovranno essere affrontate dalla prossima amministrazione. Già nel messaggio di presentazione della festa patronale rivolto ai varesini, il prevosto, dopo aver sottolineato che «celebrare la ricorrenza festiva di San Vittore significa anche decidere, come singoli cittadini e comunità, in qual modo intendiamo ripartire per dare forma ad una realtà migliore». Ha inoltre evidenziato che «la fraternità permette di riplasmare il nostro vivere sociale venendo incontro agli autentici bisogni, indicando costruttivi percorsi di rinnovamento e orientando verso traguardi significativi».

I riconoscimenti da consegnare

In basilica, al termine della cerimonia religiosa alla quale parteciperanno tutte le autorità istituzionali cittadine, il sindaco Galimberti consegnerà un riconoscimento ai due nuovi Maestri del lavoro varesini, Maria Grazia Rovertoni e Pier Cesare Malgarini, che, nel mese di novembre dello scorso anno, hanno ricevuto la “Stella al merito del lavoro”. Tra tanti motivi di gioia, i “Monelli della Motta”, che hanno coordinato l’organizzazione dei vari momenti della festa, hanno rivolto anche un particolare pensiero alla memoria di Augusto Caravati, regiù della Famiglia Bosina dal 1991 al 2010, di Natale Gorini, per oltre vent’anni “Re bosino” del Carnevale varesino, del magistrato Giovanni Pierantozzi e dello storico fioraio di corso Matteotti, Alfredo Corvi, scomparsi recentemente.