VARESE – Varese si scopre città con due teatri. Nella giornata di oggi, venerdì 12 febbraio, è stato messo all’asta e acquistato il Teatro Apollonio dopo il fallimento e, quasi in contemporanea, si è tenuto l’incontro tra Comune e cda della Fondazione Molina per definire il diritto di superficie del Politeama. Ovvero quello che dovrebbe diventare il palcoscenico futuro della Città Giardino.
L’Apollonio è salvo
E’ una doppia bella notizia per tutti coloro che si sono trovati “orfani” dell’Apollonio: il Covid e il fallimento della società proprietaria della struttura hanno di fatto abbassato il sipario. Che ora invece, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe ben presto rialzarsi dopo che la struttura è stata assegnata all’asta. Già perché la battitura non è andata deserta: ben tre i soggetti che hanno presentato un’offerta sulla base dei 200 mila euro iniziali.
Chi siano i partecipanti all’asta al momento non è dato saperlo nei dettagli, ma secondo alcuni voci, gli acquirenti sono nel solco della continuità rispetto a chi da anni porta musica e cultura sul palco dell’Apollonio.
Il palco del futuro
Alla salvezza dell’Apollonio corrisponde anche la definizione del passaggio del Politeama al Comune. O meglio la Fondazione Molina, che resta proprietaria della struttura, è intenzionata a concedere per un lungo periodo (90 anni) il diritto di superficie a Palazzo Estense. Il quale corrisponderà un canone annuo. Un passaggio che ora dovrà essere ratificato sia dal cda della Fondazione, sia dalla giunta comunale. A quel punto il passo successivo, anche sulla base dei rilievi tecnici fatti a suo tempo, sarà quello di dare vita al percorso amministrativo per far diventare il Politeama il teatro di Varese.
Di certo il doppio passaggio di oggi (asta per l’Apollonio e incontro per il Politeama) fa svanire tutte le ipotesi che erano circolate in città, compresa quella di realizzare una struttura alternativa al Lido della Schiranna. Insomma i varesini continueranno ad andare a teatro in centro città.
Il teatro di Varese va all’asta. Il sipario potrebbe riaprirsi alla Schiranna
