Solevoci e tanto gospel, Varese capitale del soul

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VARESE – Dopo ventidue anni il Varese Gospel Festival apre alla musica soul, diventando, come recita il logo, Varese Gospel&Soul – Black Music and More. Un evento nell’evento: l’appuntamento presentato online domenica 7 marzo, è infatti solo uno dei tre momenti pensati all’interno del Solevoci Festival, nota manifestazione varesina per appassionati di canto e di musica corale, “la festa dei cori”.

«Musica che va trattata coi guanti bianchi»

«Dopo ventidue anni – ha raccontato Fausto Caravati, fondatore e direttore artistico del festival – abbiamo pensato di allargare l’offerta a trecentosessanta gradi, portando a Varese la musica soul». In realtà non si tratta della prima volta, era già successo nel 1998: grazie a una collaborazione con il Porretta Soul Festival, Solomon Burke era stato ospite a Varese. «Oggi, dopo tanti anni, torniamo a riproporlo. Abbiamo bisogno della musica dell’anima, soprattutto in questo periodo».
«Per Varese e per Solevoci legarsi al soul sarà una scommessa molto importante, che dovrà essere affrontata in maniera molto seria» – è intervenuto Michele Manzotti alla diretta di Solevoci Sunday Live. «Il soul – ha continuato il noto musicologo e giornalista, esperto di soul e blues – è un tipo di musica che va trattata coi guanti bianchi».

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Il legame con il Porretta Soul Festival

Al Solevoci Festival ci hanno visto lungo e si sono portati avanti: sarà infatti proprio Graziano Uliani, fondatore e direttore artistico del Porretta Soul Festival, a essere il padrino del Varese Gospel&Soul. “Sono contento di tenere a battesimo questo evento – ha detto Uliani. E, scherzando, ha continuato: «Chiedetemi quello che volete perché ho un debito nei confronti di Varese e del Distretto 51».
Il Porretta Soul Festival nasce nel 1987 ed è il più importante – nonché il più antico – evento di musica soul in Italia. «Nasce – ha spiegato Uliani – in seguito a una serie di incontri che ho fatto negli States, dal mio desiderio di far conoscere la musica che amo in Italia e in Europa e celebrare alcuni grandi artisti. Uno su tutti: Otis Redding. Nel 1989 ho incontrato Elio Girompini e invitato i varesini del Distretto 51 a suonare a Porretta. Sul palco hanno eseguito “The sweet sounds of rhythm and blues” di Big Twist & The Mellow Fellows. E da lì quello che sarebbe dovuto essere un evento sporadico, è continuato fino alla trentaduesima edizione».

Una contaminazione reciproca con il Distretto 51

Una contaminazione reciproca, quella con il Distretto 51 di Varese. «Dobbiamo ringraziare Graziano – dice Elio Girompini, direttore artistico del Distretto 51 – perché grazie a lui abbiamo definitivamente consacrato la nostra svolta di repertorio in senso soul e R&B». Nati come gruppo rock alla fine degli anni Sessanta, «all’inizio degli anni Ottanta eravamo diventati – quasi esclusivamente – una cover band di Bruce Springsteen. Avevamo bisogno di altro. Già avevamo iniziato a esplorare il mondo e le sonorità del R&B, l’incontro con Graziano ha dato definitivamente la svolta». Storie di incontri importanti che hanno cambiato la vita. Come quello fatto da Michele Manzotti con Graziano Uliani (e il Porretta Soul Festival) da cui è nato un connubio professionale che va avanti da molti anni. O come quello di Alex Negro, direttore del Sunshine Gospel Choir di Torino, con la musica gospel, grazie all’incontro negli States con il Reverendo Lee Brown. «Dopo questo incontro la mia vita è cambiata, sia personalmente che professionalmente. La musica gospel per me è quella che collega cuore e cervello, l’unica che mi completa e mi fa stare in pace col tutto. La musica dell’anima».

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Destini intrecciati da ventidue anni

A Varese il festival di luglio continuerà a portare sui palchi anche la musica gospel. I destini della Città Giardino e della musica gospel sono intrecciati a doppio filo ormai da ventidue anni, anche grazie alla costante collaborazione con il Comune di Varese. Sul palco della tensostruttura dei Giardini Estensi, o in Basilica San Vittore, «negli anni non solo abbiamo portato gruppi americani – ha aggiunto Caravati – ma anche dato visibilità al nascente gospel europeo, con presenze importanti dalla Svezia alla Spagna, dalla Danimarca al Regno Unito». E quest’anno, oltre ai Giardini Estensi e alla Basilica di San Vittore, sarà possibile suonare gospel e soul anche per le vie e le piazze del centro città. L’invito è aperto – da ieri, lunedì 8 marzo – a tutti i cori gospel, alle band e ai gruppi soul: sul sito di Solevoci è possibile compilare l’apposito form.

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