Varese, sul bilancio la maggioranza va a nozze con le spaccature del centrodestra

VARESE – Passa il bilancio. Ma il documento finanziario suscita “emozioni” positive solo tra i banchi della maggioranza, che vota in maniera compatta il bilancio. In barba a un’opposizione che tiene tutti i consiglieri incollati (ma annoiati) alle sedie di Salone Estense fin oltre mezzanotte per due sere di fila. Ieri (giovedì 22 dicembre) l’approvazione è arrivata dopo l’infinita liturgia degli emendamenti. Proposte quasi tutte impallinate.

Il tiro al bersaglio

Dal “tiro al piccione” alle proposte migliorative della minoranza si salvano: quella di Stefano Angei sulla cerimonia da organizzare in occasione del centenario dell’inaugurazione del quartiere Belfiore a Biumo, poiché a seguito dell’impegno dell’assessore Enzo Laforgia sono stati ritirati; quello di Boldetti che chiede una digitalizzazione più spinta a favore dei commercianti, votato anche dalla maggioranza. Segati (o ritirati) tutti gli altri: gli oltre 100 del leghista Stefano Angei, la ventina di proposte di Luca Boldetti e i restanti firmati da Francesca Brianza e Stefano Clerici. Insomma tutto come previsto. Anzi no.

La maggioranza allarga le spaccature

Con un doppio passaggio, infatti, la maggioranza entra nelle spaccature della Lega come la nave spaccaghiaccio si apre la strada quando solca i mari del Nord. E lo fa prima sull’ordine del giorno dedicato al canile presentato da Barbara Bison e poi sulle proposte politiche del “obiettore” Matteo Bianchi che incassano l’unanimità, ma anche sperticati elogi (anche da sinistra, molto a sinistra) da diverse parti della maggioranza.

Con l’ordine del giorno di Bison Galimberti e i suoi di fatto assestano uno schiaffo politico alla quarantina di emendamenti sul tema presentati da Angei, ma soprattutto al Lega. In tal modo, hanno di fatto rafforzato i concetti espressi dai due leghisti nella capigruppo che poi ha causato polemiche interne al Carroccio.

Di più. Con l’unanimità con lode della maggioranza alla proposta di Bianchi sul “farsi parte attiva per ospitare qualche riunione del comitato delle Regioni, e indire consigli comunali dedicati alla tematica europea, oltre che creare sinergie con i distretti qui esistenti che abbiano interesse internazionale come quello aerospaziale”, il centrosinistra ha di fatto rimarcato con quale parte di opposizione ha un dialogo aperto ed è disposta a portarlo avanti. Insomma, altro sale che brucia su un centrodestra varesino plasticamente spaccato.

La Lega e il gioco di squadra

Sul canile, Stefano Angei, ha firmato una nota ufficiale nella quale esprime soddisfazione del risultato ottenuto. Nota in cui si dice in sostanza: “Non importa se il sostegno al canile arriva sull’ordine del giorno del capogruppo leghista. Quel che conta è il risultato ottenuto dalla Lega a vantaggio di una realtà che ha necessità di risolvere una serie di problemi”.

L’obbiettivo è stato raggiunto, non con gli emendamenti che avevo presentato, ma con un accordo pubblico dichiarato apertamente dalla giunta di destinare 10 mila euro al Canile di Varese entro i primi mesi del 2023 con la variazione di bilancio.

Dopo un faticoso “tira e molla” tra me e la giunta, dove ho discusso più di 30 emendamenti incentrati sul Canile, abbiamo raggiunto un accordo, che si è perfezionato con l’approvazione dell’ordine del giorno della capogruppo Bison, andando a specificare che il Canile di Varese, beneficerà di un contributo extra di 10 mila euro. 

Questo è il risultato che volevamo ottenere, aiutare i volontari del canile e i cani, la situazione non è più procrastinabile, l’urgenza d’intervento è oggettiva, ma vista l’indisposizione della giunta di approvare qualsiasi emendamento sul tema, abbiamo pensato che per garantire il risultato, poteva andar bene anche l’impegno assunto formalmente dalla giunta, anche a fronte dell’approvazione di una raccomandazione da me presentata, e approvata.

Siamo contenti che i volontari e i tanti cagnolini potranno essere aiutati, grazie al nostro intervento, questo era lo scopo che ci eravamo prefissati senza farne una battaglia politica, ma di semplice unaninità e di carattere squisitamente amministrativo.