Cgil: «Sofinter di Gallarate condannata a morte dalle banche insieme al gruppo»

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GALLARATE – Venti di crisi per il gruppo industriale Sofinter, che nel nostro territorio ha un’azienda a Gallarate, con sede in piazza Buffoni. Il gruppo, che comprende aziende come Ac Boilers (ex Ansaldo Caldaie), Macchi e Itea operanti nel settore della produzione di vapore ed energia, è una società di importanza strategica per alcuni importanti brevetti, come dichiarato anche dalla commissione sulla Golden Power, ma oggi è sotto articolo 67 della legge fallimentare e quindi impossibilitato ad accedere a qualsiasi forma di finanziamento, supporto o ristoro dallo Stato.

È quanto denunciato ieri, giovedì 22 dicembre, da Fim e Fiom-Cgil, secondo cui «le banche, che oggi hanno chiuso le linee di credito, condannano di fatto il gruppo a morte certa, con tutte le conseguenze tragiche che tale scelta comporta in termini soprattutto occupazionali».

«A gennaio assemblee in tutte le aziende»

Il gruppo Sofinter impiega in Italia più di 600 dipendenti, ai quali vanno sommati circa il doppio nell’indotto. La crisi industriale che attraversa il nostro Paese rischia dunque di mietere l’ennesima vittima eccellente. «Mesi fa – ricorda il sindacato – il fondo tedesco Mutares presentò una proposta vincolante al fine di acquisire la maggioranza, ma neanche questo ha convinto le banche a continuare a supportare il gruppo. Come se non bastasse Ansaldo Energia, società controllata da Cassa depositi e prestiti, non sta pagando fatture per circa 20 milioni di euro e a breve Ac Boilers emetterà nuove fatture del valore di 50 milioni.

«A fronte di tutte queste problematiche, che rendono la situazione sempre più drammatica ogni giorno che passa, abbiamo più volte sollecitato una convocazione da parte del ministero competente che prevedesse la presenza di Mutares. Come Fim e Fiom nazionali e territoriali non siamo disposti ad aspettare oltre. A gennaio – preannunciano queste sigle – convocheremo assemblee in tutte le aziende del gruppo per preparare insieme alle lavoratrici e ai lavoratori tutte le iniziative utili, volte alla tutela di ogni singolo posto di lavoro e del mantenimento di ogni singolo sito».

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