Varese, «Mamma ho il Covid. Mi servono soldi per le medicine». Ma è una truffa.

VARESE – In questi ultimi giorni si sono verificati alcuni tentativi da parte di malintenzionati di raggirare persone anziane facendo credere loro di dover sborsare ingenti somme di denaro per curare un parente che avrebbe contratto il coronavirus.

Ho il Coronavirus

Si tratta di raggiri che impostori senza scrupoli mettono in atto per truffare o derubare le loro vittime prescelte. In particolare, nella giornata di ieri, numerose richieste di aiuto sono arrivate alla Centrale operativa della Questura di Varese da parte di cittadini che avevano appena ricevuto telefonate dal contenuto sospetto alle quali, fortunatamente, non hanno abboccato. È capitato, così, che questi malintenzionati abbiano contattato le loro vittime sulla linea telefonica fissa e, spacciandosi per il figlio o nipote, spesso presentandosi con il vero nome del congiunto, con la voce rotta dal pianto, abbiano detto di essere risultati positivi al coronavirus e di avere immediato bisogno di soldi per le ricevere le cure necessarie.

Chiamate il 112 con il cellulare

In questi casi, anche se la vittima in un primo momento non cade nel tranello e riattacca la telefonata, trattandosi di linea telefonica fissa, questa non si interrompe e consente al truffatore che, nel frattempo, è rimasto in linea dall’altra parte, di fingersi, questa volta, operatore delle forze dell’ordine e di rispondere alla successiva chiamata della vittima al 112, riuscendo così nell’intento di portare a termine la truffa. È importante, quindi, in questi casi, chiamare immediatamente il 112 per mettersi in contatto con le forze dell’ordine ma di farlo, se è possibile, con un telefono cellulare in modo tale da evitare di trovarsi a parlare con gli stessi truffatori ed essere nuovamente raggirati.

Segnalare tutti i casi sospetti

Il modus operandi è ormai noto ma, purtroppo, trova ancora terreno fertile in quelle categorie di persone vulnerabili che, per paura, finiscono per cedere alle richieste di chi si trova dall’altra parte del telefono. È fondamentale condividere queste informazioni con gli anziani familiari o amici, vicini di casa e segnalare tempestivamente i casi sospetti alle forze di polizia.

«Nonna ho il Covid, mi servono soldi per le medicine». Anziana truffata a Lisanza

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