Varese, tutor contro il bullismo. Meucci: «Gli studenti tuteleranno i compagni»

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VARESE – «Nessuno resterà solo. Nessuno sarà lasciato indietro. Questo è un progetto inclusivo, efficiente ed efficace. Non per niente l’ha ideato una donna». Mariella Meucci, presidente di Confconsumatori  Varese ha introdotto così il nuovo progetto per contrastare il bullismo nelle scuole presentato ieri mattina all’Isis Newton di Varese. Un’idea semplice, ma efficace. Inserire la figura di una sorta di tutor negli istituti scolastici affinché è possa raccogliere la richiesta d’aiuto dei compagni e, nel caso, fare intervenire le forze di polizia. Un progetto pilota che già a Roma ha ottenuti notevoli risultati. Di fatto  4 studenti su 10, a livello nazionale, sono vittime se non di bullismo in senso stretto, di prevaricazioni. La loro valvola di sfogo? I compagni di banco. E’ da qui che nasce l’idea. Tra l’altro Confconsumatori dopo l’aggressione ai danni di un quindicenne, che ha visto protagonisti 4 coetanei, lo scorso novembre aveva attivato un numero verde anti-bullismo.

Questo nuovo progetto va oltre. Gli 007 anti bullismo saranno gli studenti stessi. E si parte a marzo.  Sono attesi gli ultimi dettagli burocratici, ma gli agenti della questura coinvolti sono già al corrente di ciò che accadrà. I questi giorni partirà un corso di 20 ore dedicato agli studenti che su base volontaria si candideranno per diventare “agenti anti-bullismo“: incontreranno specialisti e poliziotti che spiegheranno loro che fare. Poi verranno formate le coppie: saranno composte da un ragazzo e una ragazza, e opereranno trasversalmente, senza limiti di età o di classe. Gli agenti anti-bullismo saranno forse identificabili da una spilla sulla felpa o sul maglione. Nulla di più, come ha spiegato il dirigente del Newton Daniele Marzagalli. Ad individuare le situazioni a maggiore rischio saranno dei questionari, rigorosamente anonimi, distribuiti tra gli studenti. Sulla base delle risposte saranno individuate le aree, o meglio le classi, dove intervenire da subito. Alla fine dell’anno scolastico verrà poi proposto di nuovo il questionario, per verificare l’andamento della novità introdotta.

Il progetto pilota avrà la durata di tre anni, ma un primo step apprezzabile arriverà dunque nella prossima estate L’idea di realizzare questo strumento come lotta al bullismo è stata mutuata da quanto introdotto in tre scuole secondarie capitoline, su idea di una nota sociologa che ha pensato a pochi e semplici passi capaci però di mettere in scacco «una piaga sempre esistita, ma che ha visto un’impennata di casi negli ultimi 7-8 anni», ha spiegato l’avvocato Augusto Basilico, che assiste il quindicenne vittima della feroce aggressione avvenuta a novembre alle Bustecche. Si parte da marzo, dunque, sulla base di quel 40% che vede il compagno di banco quale primo confidente delle vittime. E da lì si inizierà a costruire.

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