Varesotto, abusi sui due figli disabili. Ma era una bugia: genitori assolti dopo 6 anni

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  1. MONZA – Il Tribunale di Monza ha assolto con formula piena una coppia accusata di violenza sessuale e maltrattamenti sui due figli minorenni: la denuncia era partita da alcuni operatori di una struttura di accoglienza del basso varesotto (foto di repertorio). Struttura della quale non viene rivelata l’esatta ubicazione (tra Busto e Gallarate) per ragioni di privacy. Padre e madre ora cercheranno di recuperare un rapporto interrotto sei anni fa quando, a seguito di una relazione degli operatori della comunità alla quale i piccoli erano stati affidati, fu loro impedito di vederli. Gli operatori del basso varesotto avevano raccolto le confidenze dei due piccoli, rivelatesi prive di fondamento.

L’inchiesta partita nel 2014

Secondo quanto ricostruito dall’accusa i bambini – fratello e sorella nati con una grave malformazione che li ha costretti a diversi interventi chirurgici e conseguenze psicologiche – da quando avevano solo due e otto anni sarebbero stati costretti a subire violenza sessuale da padre e madre e ad assistere all’intimità tra i genitori. L’inchiesta è partita nel 2014 a seguito di una relazione delle operatrici della comunità varesotta. Le confidenze dei bimbi raccolte sono state ritenute dalla difesa prive di fondamento, tesi poi accolta dai giudici. I due bambini erano stati collocati in comunità per decisione del Tribunale per i Minorenni di Milano dopo un periodo di supervisione da parte dei servizi sociali. Il tutto a seguito di una segnalazione di una maestra della scuola frequentata dal maggiore dei due, il quale aveva raccontato di essere stato costretto a dormire in auto da suo padre (vicenda che non sarebbe mai stata accertata).

Il processo

In seguito, in virtù della sindrome debilitante di cui i bambini soffrivano, il Tribunale per i Minorenni aveva rilevato serie difficoltà nei genitori ad assisterli. Nel corso del processo, si legge negli atti, le difese hanno presentato relazioni e consulenze psicologiche e urologiche, che hanno confutato la tesi dell’accusa. La perizia del Tribunale di Monza ne ha confermato l’esito. A chiedere l’assoluzione della coppia, seppur con formula dubitativa, è stata la stessa Procura. I giudici hanno invece sposato la tesi della difesa, accogliendo la richiesta di assoluzione con formula piena. «I bambini, in virtù della loro grave patologia, erano costantemente sottoposti a controlli medici – ha spiegato l’avvocato Maurizio Bono, difensore del padre -. Le perizie mediche hanno categoricamente escluso gli avvenuti abusi e maltrattamenti, oltre a stigmatizzare come la malattia aveva influenzato anche la capacità di racconto e di percezione dei minori».

Gli operatori varesotti rischiano una denuncia per calunnia

Le accuse hanno riguardato anche uno zio (posizione stralciata) e una nonna (nel frattempo deceduta). «Stiamo valutando – ha aggiunto l’avvocato Bono – un esposto contro gli operatori della comunità. Hanno accusato un’intera famiglia di aver violentato e costretto a riti satanici i bambini. Ora valuteremo il da farsi».

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