Via libera al Pgt di Golasecca. La maggioranza: «Meno consumo di suolo»

golasecca approva pgt

GOLASECCA –  La maggioranza del sindaco Claudio Ventimiglia resta compatta. L’opposizione guidata dal capogruppo Madì Reggio storce il naso e si astiene. Ma ora è ufficiale: a Golasecca il Piano di governo del territorio (Pgt) supera l’ostacolo del consiglio comunale e viene approvato. È successo ieri, 19 febbraio. Sul tavolo, i temi che hanno sollevato più di un botta e risposta in fase di adozione del documento. Dai disagi della viabilità – su tutti, l’eterno dilemma di via Cesare Battisti – alla riqualificazione del centro storico, povero di parcheggi ma pronto per rilanciare il commercio locale. Non meno importanti le intenzioni di ridurre il consumo di suolo, incentivare lo sviluppo sostenibile e riqualificare le aree dismesse. Dal fronte della minoranza il Pgt passa con un nì, dovuto soprattutto ad alcune esclusioni che i consiglieri di “Golasecca Tradizione e Futuro Sostenibile” ancora faticano a digerire. Fra tutte, la possibilità di realizzare un’area verde per equilibrare lo sviluppo edilizio.

Via Cesare Battisti e il problema viabilità

Il tema della viabilità è un punto fisso del Pgt. Tanto che la squadra Ventimiglia lo include fra «gli obiettivi raggiunti» e quindi inseriti nel nuovo documento. Il problema, come noto, tocca soprattutto la via Cesare Battisti, una zona frequentata spesso da mezzi pesanti che si muovono con difficoltà. Per risolverlo la maggioranza aveva ipotizzato di creare un collegamento a senso unico con via Europa, insistendo su una strada bianca che attraversava un’area agreste. Ora, dai piani alti – Provincia e Parco Ticino – arrivano nuove proposte per trovare una via d’uscita, letteralmente. Tra le idee anche di installare un semaforo che permetta alla strada di restare a doppio senso. Altre eventuali soluzioni erano state messe sul piattino, ma l’ipotesi semaforo, per ora, mette tutti d’accordo tra le fila della minoranza. Anche se non è la prima scelta: «La nostra posizione è la stessa», ha spiegato Reggio. «Trovare un modo per allargare e permettere ai veicoli più grandi di muoversi. Ma l’importante è che venga accantonata l’ipotesi di creare un passaggio fino a via Europa attraverso una zona di campagna».

Il centro storico e il “boccone amaro”

Altrettanto importante è il ruolo del centro storico, che resta in cima alla lista della maggioranza. E rientra nei piani per «implementare la rigenerazione urbana», attraverso il «recupero e la riqualificazione delle aree sottoutilizzate». E il centro, attualmente, risulta essere «in parte abbandonato». Per il team del primo cittadino, il processo di rigenerazione del centro passa attraverso «ambiti prioritari di recupero». Con l’obiettivo di rilanciare il commercio di vicinato, che negli ultimi anni ha subito un calo.
Anche l’opposizione annuisce a una riqualificazione del centro. E pone l‘accento sul problema parcheggi, che ancora scarseggiano, ipotizzando «una porzione di posteggi almeno nelle vicinanze della piazza, dove si concentrano i punti di interesse». Per non dimenticare, poi, il boccone amaro che ancora non va giù alla minoranza: l’area verde. «Ci è dispiaciuto che il progetto sia stato escluso dal Pgt», ha spiegato Reggio. «Pensavamo fosse fondamentale equilibrare la zona residenziale con una piazzetta sostenibile. Avevamo anche pensato a un edificio su due piani fuori terra, poi avevamo ridotto il tiro e ipotizzato un porticato, con un spazio dedicato ai giochi dei bimbi e ad alcune attività, come i famosi orti urbani. Ma niente».

Meno consumo di suolo

Nel frattempo, la maggioranza ha rilasciato una nota in cui riassume il documento. Fra gli altri, anche un paragone con il Pgt del 2014, sugli ambiti stralciati. Che sono «tre su suolo libero e due “a verde” (che coinvolgevano l’ex progetto di edifici residenziali e orti urbani – per la relativa scarsa fattibilità – e l’ampliamento del centro sportivo)». Ma anche «altri tre ambiti residenziali su suolo libero, escludendo dall’edificazione le porzioni boscate presenti» e «due su suolo già urbanizzato, che pur non essendo rilevanti dal punto di vista del consumo di suolo libero, implicavano la realizzazione di nuove superfici edificabili ad uso residenziale, collegata al calcolo degli abitanti teorici insediabili». Infine sono state «ridotte le superfici territoriali di altri tre ambiti residenziali, escludendone le porzioni di maggior pregio naturalistico».

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