Golasecca, Ventimiglia: «Altro che piazza verde, Reggio voleva solo altro cemento»

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GOLASECCA – Non si placano le polemiche intorno al nuovo Pgt di Golasecca, approvato dal consiglio comunale di mercoledì 8 luglio. L’amministrazione guidata dal sindaco Claudio Ventimiglia torna alla carica e risponde alle critiche mosse dalla capogruppo d’opposizione Madì Reggio, diretta avversaria del primo cittadino alle prossime elezioni di settembre. «Siamo rimasti sorpresi, soprattutto riguardo la piazzetta verde di cui ha parlato la minoranza», dichiara Ventimiglia, appoggiato dal suo vice Bruno Specchiarelli. Per loro la realizzazione di un’area green tra via Verdi e la strada provinciale – con una piazza decentrata per la vita di quartiere – sarebbe un progetto più ampio e complesso. Non così immediato e molto lontano dall’idea di sostenibilità. Il risultato, secondo l’amministrazione, sarebbe stato l’opposto dell’idea iniziale: un luogo non accessibile a tutti, ma soprattutto non un centro di aggregazione sociale «bensì uno spazio impersonale come la maggior parte dei centri commerciali».

Il risultato opposto

Tutelare l’ambiente e recuperare il centro storico sono stati fra i temi più discussi in Commissione Pgt, «anche con spunti e suggerimenti da parte della minoranza», specifica Ventimiglia. Ma i gruppi d’opposizione non hanno comunque condiviso pienamente alcune scelte, come non includere nel piano anche una piazzetta verde «per incentivare le attività e riequilibrare la zona residenziale con qualche svago», aveva detto Reggio. Ora la risposta. «Questa operazione è più complessa: il progetto prevedeva non un’area verde, bensì un edificio da 3mila metri quadri e con una  superficie copribile di circa 15mila», sottolinea Ventimiglia. Un lavoro più ampio che «avrebbe prodotto spazi commerciali al piano terreno e appartamenti residenziali a quelli superiori, mettendo ancora più in crisi le piccole attività del centro storico, a causa di questi spazi nuovi e più accessibili, anche con i parcheggi».

Alcune idee sono solo per grandi città

Non finisce qui: parte della proposta di Reggio prevedeva anche una pista ciclabile, alcune attività (come una gelateria) e soprattutto un orto comunale da suddividere e affittare a chi volesse gestirlo. E proprio sulla questione dell’orto comunale: «È un altro discorso non fattibile, perché i terreni coinvolti hanno già i propri spazi per coltivare, gestiti direttamente dai proprietari o affittuari, alcuni anche storici e di pregio, e non sono certo interessati a cederli al Comune, che oltretutto dovrebbe prendersi carico di tutti gli oneri per il progetto», insiste il primo cittadino. E conclude: «Queste operazioni sono gestibili nelle grandi città, dove gli spazi a verde sono limitati. Ma anche lì difficilmente decollano».

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