Violenza tra bande di trapper, nove arresti in Lombardia

MILANOSequestro di persona, rapina e lesioni aggravate, sono le accuse contestate a nove giovani, arrestati questa mattina, venerdì 29 luglio, dai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano, nelle province di Bergamo, Como e Lecco. Si tratta dei componenti di due bande giovanili, facenti capo a due noti trapper, “Simba La Rue” e “Baby Touché”, governate da regole di fedeltà reciproca e di omertà, ritenuti responsabili di vari episodi di violenza, motivate dalla rivalità per la diffusione delle rispettive produzioni musicali.

Tra i destinatari del provvedimento del gip di Milano Guido Salvini, nell’inchiesta del pm Francesca Crupi, c’è Mohamed Lamine Saida, 20 enne tunisino, detto Simba la Rue, accusato, tra l’altro, di sequestro di persona e lesioni su Mohamed Amine Amagour, il rapper Baby Touché, che il 9 giugno fu picchiato e tenuto dentro un’auto per 2 ore coi video postati sui social. Simba, poi, a metà giugno subì un agguato e fu ferito a coltellate a Treviolo, indagine affidata alla Procura di Bergamo. 

Ambizioni da ‘gang’

Agli arrestati, tra cui una ragazza di 20 anni, è contestato un episodio di rapina ai danni di due giovani del gruppo rivale “Baby Touché”, picchiati ferocemente e rapinati di soldi e telefonini nel marzo scorso. Un episodio nato da una presunta precedente aggressione ad un giovane dei “Simba”. Il trapper è anche accusato del feroce pestaggio a Touchè, accerchiato a Milano, con la complicità di altri due giovani arrestati, trascinato su un’auto e costretto a subire percosse mentre lo riprendevano, in diretta Instagram. Secondo le indagini dei carabinieri della Compagnia di Milano Duomo, i due gruppi di giovani, stranieri di seconda generazione per lo più, più che noti sui social media, avevano l’ambizione di costituire delle vere e proprie “gang” e dominare sia su Milano che in altre città lombarde.

Il Modus operandi delle due bande

Le modalità e le circostanze dei reati commessi, secondo gli inquirenti, “denotano una spiccata capacità delinquenziale pericolosità sociale dei soggetti coinvolti, i quali, impegnati in una faida tra bande, capeggiate da trapper noti sul territorio milanese, hanno posto in essere le loro azioni con il puro scopo di aggredire e intimidire i membri del gruppo rivale, utilizzando armi postando contenuti sui canali social in loro uso, seguiti da molti ragazzi di giovane età, dando luogo ad aggressioni a cascata”.

Chi aggredisce, nel giro di pochi giorni, diventa aggredito, in una spirale di aggressioni-ritorsioni-aggressioni che si autoalimenta e che, con il passare del tempo, produce crimini sempre più cruenti e pericolosi (dalle lesioni anche con armi da taglio, alla rapina e al sequestro di persona). Tutto il meccanismo pubblicitario costruito intorno ai comportamenti e alle azioni delle bande, attraverso le canzoni, i video e anche i social network, punta alla “imitazione” e alla “glorificazione” delle azioni criminali, moltiplicando gli effetti pericolosi, con l’ambizione di acquisire, nell’ambiente trap, visibilità e potere.

Le indagini

L’operazione di oggi è scattata al termine di attività tecniche e di analisi dei tabulati telefonici e di decine di profili social dei personaggi coinvolti, che hanno consentito di ricostruire, in primo luogo, le circostanze di una rapina avvenuta a Milano, in via Settala, la notte del 1° marzo scorso, quando alcuni malviventi, con il volto travisato, hanno aggredito in strada un 22enne italiano e un 27enne pugile tunisino, colpendoli ripetutamente con calci e pugni e accoltellato il pugile alle gambe. Sette gli autori dell’aggressione identificati, tutti appartenenti al gruppo di “Simba La Rue”, di cui 6 maggiorenni e 1 minorenne. Movente del gesto, una precedente aggressione ad un loro “seguace”, il 14 febbraio in Stazione a Padova.

Nei confronti del minorenne, già all’Istituto Penale per i Minorenni “Beccaria” di Milano, appartenente alla banda di “Simba La Rue”, la Procura per i Minorenni di Milano ha emesso un decreto di perquisizione domiciliare. Nelle scorse settimane, i Carabinieri avevano già proceduto all’arresto del giovanissimo, perché destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione, dovendo scontare una pena di 1 anno e 4 mesi per tentata estorsione, rapina, atti persecutori e minaccia. Inoltre hanno denunciato altri due appartenenti al gruppo di “Simba La Rue” per porto di armi od oggetti atti ad offendere e detenzione abusiva di armi e munizioni. Durante un controllo sulla loro auto, i carabinieri hanno trovato un coltello e una pistola “scacciacani” senza tappo rosso con 16 munizioni.

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