Frecce Tricolori, inaugurato a Volandia il G-91 Pan. Gli ex solisti: «Un pezzo di noi»

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MALPENSA – Solo osservarlo, il vuoto prende allo stomaco. Forse è questo il suo obiettivo, dopo decenni di acrobazie in cielo davanti a curiosi e appassionati di volo. Una sensazione rinchiusa nel taglio del nastro, che oggi, 30 aprile, ha ufficializzato l’ingresso del Fiat G-91 Pan nella grande famiglia di Volandia. Forbici in mano al presidente del comitato scientifico di Volandia, Claudio Tovaglieri, al fianco di esponenti dell’aeronautica militare e istituzioni. Tra cui il vicepresidente della Provincia di Varese, Alberto Barcaro, e il sindaco di Casorate Sempione e attuale presidente del Cuv, Dimitri Cassani. Proprio quest’anno che la Pattuglia acrobatica nazionale, al secolo Frecce Tricolori, compie sessant’anni.

La storia dalla Pan

Un evento per ripercorrere passo passo la storia delle Frecce. Grazie alle testimonianze di chi ha contribuito a renderle grandi e amate in tutta Italia. Storie di fatiche. Fisiche e mentali. Ma anche di una passione che ai momenti di grande emozione e amicizia ha alternato periodi particolarmente complessi. Ad aprire, il vicepresidente di Volandia, Luciano Azzimonti. È toccato a lui portare i saluti del presidente Marco Reguzzoni: «Si tratta di un evento che abbiamo atteso a lungo. Nello spirito, sono contento di ospitare sua maestà il Fiat G91: ha un grande valore storico e verrà collocato all’interno di un percorso dedicato all’aeronautica militare». A moderare, il generale Giulio Mainini. A partire dal suo legame con la Pattuglia: «Ho visto la Pan quando ha cominciato a nascere, sono stati continui i contatti e gli sviluppi con questo mondo». Un mondo che diventa vita: «È un piacere dire di aver affrontato la mia carriera aeronautica in contatto con uomini e comandanti: un gruppo di persone coese e unite, un piccolo stormo».

L’esperienza dei solisti

I racconti, filtrati da chi quei cieli li ha sperimentati per davvero. Come il generale Gianpaolo Miniscalco, leader delle Frecce. O gli ex solisti. Così il comandante Angelo Boscolo: «È una bellissima emozione essere pilotare le Frecce. Ho provato cinquant’anni fa e vorrei continuare con lo stesso aeroplano, ma gli hanno tolto il motore», ha commentato sorridendo. A fargli eco, il comandante Maurizio Guzzetti: «Non si può vivere di ricordi, siamo felici di averlo fatto: abbiamo passato i momenti più belli e i più brutti della nostra vita. Lì dentro c’è un pezzo di noi».

Squarcina, l’artefice delle Frecce

Spazio anche per rivivere i momenti che hanno dato vita alle Frecce Tricolori. Con il colonnello pilota Assenzio Gaddoni, presidente del Circolo della Pan. e il suo libro dedicato a Mario Squarcina, l’artefice delle Frecce. Attraverso ritagli e testimonianze che hanno presentato «i sentimenti nobili che guidavano un uomo d’onore e dai grandi insegnamenti». Una biografia di «passioni ed emozioni» del «geniale protagonista che ha portato le regole etiche ed estetiche dell’acrobazia in volo». Oltre all’intervento di Massimo Ferrari, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha fatto una panoramica sulla nascita e lo sviluppo industriale del Fiat G-91.

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