Ibra vicino al Milan: serve ai rossoneri?

Ultima suggestione in casa Milan è quella di Ibrahimovic. Dagli Stati Uniti sono sicuri che lo svedese andrà a Milanello. In Italia ci sono meno certezze al momento, ma la suggestione dello svedese in maglia rossonera resta. Forte. Ma la domanda è un’altra. Questo Ibrahimovic è utile alla causa rossonera? È giusto prenderlo? Di getto mi verrebbe da dire sì. Poi, però, la riflessione è più profonda. Non mi iscrivo al partito, ampio, di chi dice che uno come Ibra in un campionato come quello italiano possa fare ancora sfracelli. Di dubbi ne ho. Ibra ha 38 anni e va per i 39. Manca dal calcio che conta da almeno tre anni. È finito in Mls, un campionato di terza, quarta dimensione. Livello tecnico e fisico scadente. Una mediocrità che potrebbe avergli messo addosso ruggine anche dal punto di vista mentale. In America ha fatto sfracelli, ma il livello delle difese avversarie è davvero risibile. Prendere Ibra per gasare la piazza intristita, ha poco senso a mio avviso. Che segnale è? Ha una valenza progettuale? No. Non mi iscrivo neppure al partito di quelli che lo vorrebbero a braccia aperte perché faccia da sprone ai compagni con meno personalità. Se Ibra dovesse arrivare, sarebbe titolare, mica una chioccia per i giovani più spauriti. L’ego smisurato dello svedese è una certezza in questo senso e non si scappa. Quindi la domanda vera è: Ibra serve tecnicamente a questa squadra oppure no?

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