La provincia di Varese e l’Alto Milanese festeggiano il 25 aprile in lockdown

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Nel 75esimo anniversario della liberazione dal nazifascismo la provincia di Varese e l’Alto Milanese non rinunciano a festeggiare il 25 aprile. Tantissime le iniziative sul territorio per celebrare la ricorrenza pur rispettando il lockdown per far fronte all’emergenza coronavirus. A dare i via la città di Legnano, con l’appuntamento istituzionale fissato alle 8 del mattino.

Qui Legnano

25 aprile legnano

Nel rispetto delle misure volte a contenere la diffusione dell’infezione da Coronavirus, anche a Legnano la celebrazione del 25 Aprile non è potuta avvenire secondo le modalità tradizionali. L’anniversario della Liberazione e la commemorazione di coloro che diedero un contributo alla fondazione di un’Italia democratica sono state celebrate senza la presenza dei cittadini, per evitare assembramenti e potenziali rischi per la salute pubblica. Poco dopo le ore 8 il commissario straordinario del Comune, Cristiana Cirelli, ha deposto corone d’alloro ai monumenti di piazza IV Novembre e di piazza San Magno, alla presenza dei soli rappresentanti della Polizia Locale e del presidente della sezione Anpi di Legnano, Primo Minelli. Che ha detto: «Oggi festeggiamo il 25 aprile in modo diverso, senza cortei, per ragioni sanitarie gravi, ma non per questo senza valori. Questa festa in questo contesto può essere l’occasione per richiamare tutti ai valori Costituzionali che per troppo tempo sono stati sottovalutati o non considerati. Pensiamo a valori come la solidarietà (che veniva sbeffeggiata come astratto buonismo), o come la partecipazione alla vita pubblica per il bene comune. Pensiamo al valore della sanità pubblica, a cosa ha significato in questa emergenza. Questa emergenza che stiamo vivendo ci sta  obbligando a guardare in faccia alla cruda realtà, che un individualismo sfrenato aveva nascosto, come la polvere sotto il tappeto e che non volevamo vedere. Basta con l’indifferenza».

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Qui Gallarate

La città di Gallarate festeggia il 25 aprile in lockdown con un video realizzato da Anpi in cui intervengono il presidente della sezione cittadina Michele Mascella, una studentessa dell‘Istituto Comprensivo Gerolamo Cardano, il sindaco Andrea Cassani («Auspico che lo spirito con cui siamo ripartiti 75 anni fa sia lo stesso con cui ripartiremo al termine di questa emergenza sanitaria») e Mauro Sabbadini, presidente dell’Arci Provinciale Varese. Non mancano le note di “Bella Ciao”, interpretata da Renato Franchi.
A Gallarate non ci saranno manifestazioni pubbliche, ma una delegazione di Anpi (senza assembramenti) ha avuto l’autorizzazione a deporre una corona d’alloro in largo Camussi, luogo simbolo della Resistenza gallaratese.

Qui Busto Arsizio

Cerimonia tra il Monumento alla Resistenza e alla Deportazione di via Fratelli d’Italia e il Tempio Civico, per il 75esimo anniversario della Liberazione a Busto Arsizio. Presenti il sindaco Emanuele Antonelli, il presidente del consiglio comunale Valerio Mariani e il presidente dell’Anpi di Busto Arsizio Liberto Losa, con la cerimonia che è stata trasmessa in diretta streaming sulla webtv comunale intitolata ad Enzo Tortora. Dopo la deposizione delle corone d’alloro, le brevi orazioni dei tre, nella chiesetta di Sant’Anna che è la location tradizionale delle celebrazioni. Occasione per inaugurare la rinnovata stele dedicata ad Angioletto Castiglioni, deportato a Flossemburg e custode della memoria della tragedia del nazifascismo finché è stato in vita. Il sindaco Antonelli ha rivolto un pensiero a chi ha perso la vita 75 anni fa, ma anche a chi l’ha persa in questi giorni a causa del Coronavirus, e alle tante famiglie che hanno dovuto affrontare il lutto in condizioni disumane». Oltre alla cerimonia “ufficiale”, anche quella lanciata dal comitato antifascista: drappi rossi e “Bella ciao” cantata dai balconi.

Qui Cardano al Campo

A Cardano al Campo, oltre al corteo ufficiale dal municipio al cimitero in cui ha partecipato soltanto il sindaco Maurizio Colombo e una delegazione dell’amministrazione comunale, spicca l’iniziativa del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze, intitolato a Laura Prati, che hanno realizzato questo video.

Qui Somma Lombardo

Il 25 aprile nella Città dei Tre Leoni si è celebrato nel ricordo di Guglielmo Giusti, l’ultimo partigiano sommese scomparso lo scorso 7 aprile. Gli hanno reso omaggio il sindaco Stefano Bellaria durante la celebrazione al cimitero – a cui hanno partecipato soltanto il prevosto don Basilio Mascetti e una delegazione dell’amministrazione comunale – e i Giovani democratici con il Pd che hanno realizzato un video ispirato alla testimonianza di Giusti sulla sua esperienza da partigiano nell’Ossola.

 

Qui Samarate

«Dev’essere una festa di gioia. Libertà, democrazia e convivenza civile sono i valori di tutti. Viva l’Italia». Così il sindaco di Samarate Enrico Puricelli ha invocato, dal cimitero, una giornata «di conciliazione e non di divisioni», nel corso della cerimonia del 25 aprile prima di deporre i fiori e la corona d’alloro al monumento ai Caduti della Resistenza. Al suo fianco, il parroco don Nicola Ippolito e il presidente dell’Anpi Samarate-Verghera Mario Marchesini.

Qui Cassano Magnago

«A nome dell’intera Città», il sindaco di Cassano Magnago Nicola Poliseno ha deposto una corona di alloro al monumento di piazza XXV Aprile e a seguire ha recitato una preghiera al Sacrario del Cimitero, dopo la Messa celebrata dal parroco don Andrea con il gonfalone del comune. Così l’anniversario della Liberazione a Cassano, «in solitudine, ma non per questo meno emozionante degli anni passati». Poliseno coglie l’occasione per invitare tutti ad «un piccolo esame di coscienza» e a cercare «di rispettare anche punti di vista diversi o contrari ai nostri. Rispettarli non vuol dire condividerli necessariamente; ma significa evitare di opporsi a loro con disprezzo, arroganza e maleducazione. Continuiamo quindi a lottare per le nostre idee, ma facciamolo nel rispetto di quelle dei nostri avversari. Nessuno si deve sentire superiore agli altri… tanto nella “vita reale” quanto nel “mondo social”». “Presente”, perlomeno virtualmente, anche il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze, con un video dedicato alla Festa di Liberazione.

Qui Cavaria con Premezzo

«Un anniversario di Liberazione un po’ strano quello che celebriamo oggi. Strano a causa di quest’emergenza sanitaria che ci sta tenendo lontano dai nostri cari e dai luoghi che abbiamo nel cuore». E’ il sindaco di Cavaria con Premezzo Franco Zeni a pronunciare queste parole. Oggi, sabato 25 aprile, il primo cittadino ha reso omaggio al 75esimo anniversario della Liberazione e a tutti i caduti con una cerimonia “blindata” e solitaria così come imposto dalle limitazioni per il contenimento del contagio da Covid-19. «La storia ci insegna che nell’unità troviamo soluzioni a tutte le cose e che con la preghiera, uniti nella chiesa e nelle istituzioni possiamo arrivare da qualunque parte», ha sottolineato il primo cittadino. Quindi la benedizione del parroco don Fiorenzo Mina «Oggi onoriamo i martiri della liberazione che hanno creduto negli ideali di libertà, democrazia e di fratellanza nella pace e per questi grandi ideali hanno dato la vita. Il loro sacrificio richiami a ciascuno di noi il coraggio della Liberazione che contiene fiducia nel futuro, capacità di combattere il male e diffondere la forza dell’amore».

cavaria 25 aprile

Qui Arsago Seprio

Con il cappello da alpino, ad Arsago Seprio Fabio Montagnoli ha celebrato il suo primo 25 aprile da sindaco.

Qui Besnate

besnate 25 aprile

«Oggi per la prima volta nella storia della Repubblica le commemorazioni per il 25 aprile si terranno senza partecipazione pubblica. Abbiamo voluto onorare questa commemorazione civile del nostro Paese perché gli alti valori che un’intera generazione di italiani incarnò nella lotta partigiana siano veicolati anche oggi per affrontare con coraggio la lotta che il nostro popolo combattendo contro l’epidemia e contro le conseguenze sociali ed economiche della più grave crisi del dopo guerra – ha detto il sindaco di Besnate Giovanni Corbo – Oggi 75 anni dopo la conquista della libertà e della democrazia per opera del coraggioso spirito delle donne e degli uomini partigiani siamo chiamati a vivere la quotidianità in maniera coraggiosa e responsabile e il sacrificio di quelle vittime lo ritroviamo in quanti, personale sanitario, forze dell’ordine, protezione civile, lavoratori che non si sono fermati in queste settimane hanno profuso la loro dedizione per garantire la sicurezza e la salute di noi tutti. Conserviamo e rigeneriamo il senso della nostra storia e gli insegnamenti di chi con il proprio amor patrio ha lottato per la nostra libertà». Corbo ha infine ringraziato gli Alpini per il loro amor patrio e i besnatesi tutti per aver inondato di tricolore i balconi di tutto il paese.

Qui Saronno

saronno 25 aprile

Nel rispetto dei limiti previsti dai decreti governativi dovuti all’emergenza coronavirus non è stato possibile realizzare celebrazioni pubbliche per la ricorrenza del 25 aprile – Festa della Liberazione. Per rendere il dovuto omaggio ai Caduti, quale rappresentante della Comunità di Saronno, il sindaco Alessandro Fagioli ha deposto la Corona al Monumento ai Caduti Saronnesi in piazza Caduti Saronnesi e al Monumento Salvo D’Acquisto presso il Parco Salvo D’Acquisto. È stata inoltre collocata una Corona d’Alloro al Monumento ai Caduti Isotta Fraschini in Piazza della Repubblica, oltre ad una composizione floreale pensile sulla lapide in via Caduti Liberazione. Delle ciotole di fiori sono state invece posizionate in tutti i Monumenti cittadini.

saronno 25 aprile

«Stamattina, nel rispetto dei decreti ministeriali, abbiamo celebrato la Festa della Liberazione in maniera anomala rispetto agli scorsi anni, evitando quindi assembramenti e manifestazioni. Sembra paradossale festeggiare la Liberazione mentre siamo ancora chiusi nelle nostre abitazioni con possibilità limitate di spostamento. Proprio in questo periodo di limitazioni comprendiamo quanto sia stato importante il sacrificio dei cittadini del passato. Si è desiderato e voluto rendere i debiti onori ai partigiani quale ringraziamento per il sacrificio estremo che hanno compiuto, con omaggio al vicebrigadiere dell’Arma dei Carabinieri Salvo D’Acquisto, simbolo di sacrificio delle Forze Armate a favore della popolazione. Alcuni saronnesi, durante la deposizione delle corone, si sono affacciati alle finestre intonando la canzone “Bella Ciao” riuscendo a partecipare, anche se a distanza, alla celebrazione. Colgo l’occasione per salutare tutti i cittadini e ringrazio le associazioni che partecipano costantemente a queste manifestazioni, ma che oggi non sono potute scendere in piazza. Nella speranza di poter riprendere presto la normale vita quotidiana con le attività sociali, lavorative, culturali, di studio, tempo libero e sport, rivolgo a tutti un abbraccio. Viva la Saronno liberata», ha concluso Fagioli.

Qui Lonate Pozzolo

Breve cerimonia anche a Lonate Pozzolo, con il sindaco Nadia Rosa che insieme al parroco don Giambattista Inzoli e ai rappresentanti dell’Anpi e della Fanfara dei Bersaglieri ha deposto le corone ai monumenti ai Caduti di Tornavento, Sant’Antonino Ticino e Lonate Pozzolo. Un 25 aprile che «rischia di passare inosservato, perché i giorni di quarantena sono tutti uguali – le parole del sindaco – ma non è un giorno come un altro, anche se non possiamo festeggiarlo degnamente, anche se non ci possiamo trovare in un corteo festoso». E la Festa di Liberazione è un’occasione per riaffermare che «non dobbiamo dimenticare mai quello che è successo. In un periodo di disinformazione e di fake news è necessario studiare la storia e mantenerne la memoria, per celebrare degnamente la liberazione». Il parroco, don Gianbattista Inzoli, ha richiamato la particolarità del momento: Siamo privati di molte libertà, ma lo accogliamo con responsabilità e volentieri. Siamo liberi interiormente, quella libertà interiore che ha condotto gli uomini e le donne, più di 75 anni fa a rischiare la loro vita e quindi tutta la loro libertà nel cammino della resistenza per favorire la libertà di tutti. Questo anniversario sia allora per noi un monito a giocare liberamente la nostra libertà per il bene di tutti, dei più deboli e dei più fragili».

Qui Ferno

A Ferno la cerimonia del 25 aprile è stata trasmessa sul canale Youtube del Comune, “la Cultura online”: il discorso ufficiale del sindaco Filippo Gesualdi, la deposizione della corona davanti al monumento dei Cinque Martiri di Ferno, in memoria di tutti i Caduti, e la benedizione del parroco don Giambattista Inzoli, con una preghiera particolare rivolta anche a tutte le vittime del Coronavirus, che nel paese vicino a Malpensa ha colpito particolarmente duro. Gesualdi ha ricordato che anche in giorni «vuoti e privati della loro vita quotidiana, del lavoro, della frenesia e della bellezza dei rapporti sociali, è «doveroso celebrare un momento di rinascita dalle macerie della guerra e di speranza per chi immaginava un mondo migliore». Di fronte alla constatazione del fatto che «le divisioni ideologiche non sempre si sono assopite ma addirittura si sono acuite», il sindaco di Ferno lancia un messaggio di unità: «Sarebbe bello che in questa strana atmosfera ci si fermasse a pensare quanta energia è stata spesa per scontrarci in cose futili, derubandola a ciò che conta davvero. Fermiamoci e ripartiamo dalle cose più importanti. E riscoprendo i valori che ci uniscono».

Qui Sumirago

sumirago

“Il 25 Aprile è una data troppo importante. E il coronavirus non può cancellarla”. L’affermazione di Mauro Croci, sindaco di Sumirago, ha fatto da sfondo alle visite del primo cittadino, del suo vice, Yvonne Beccegato, di una rappresentanza dei consiglieri comunali e della Protezione civile ai monumenti ai Caduti delle cinque frazioni del Comune: Sumirago capoluogo, Caidate, Albusciago, Menzago, Quinzano. Cerimonie in tono minore, se si vuole, osservando i distanziamenti previsti dalle misure per arginare l’epidemia, ma comunque emotivamente coinvolgenti. Un minuto di raccoglimento in ogni paese, le note del Silenzio a sottolineare i cinque distinti eventi per ricordare il sacrificio di chi diede la vita per la Libertà e, a un tempo, per onorare le vittime del Covid-19. Coinvolgente al punto che dalle case vicine ai monumenti la gente si è affacciata alle finestre e ai balconi per applaudire.
Una nota del primo cittadino sintetizza il significato con quanto è stato fatto. Eccola.

Oggi ricorrono le celebrazione del 75^ anniversario della Liberazione d’Italia. Oggi come allora dobbiamo sentirci uniti in questa festa e pensare come allora ad una nuova rinascita che potrà avvenire solo se saremo uniti e solidali nell’affrontare questa difficile sfida. Quest’anno non ci saranno manifestazioni pubbliche, ma vogliamo comunque celebrare questa importante ricorrenza. Mi recherò con il vicesindaco e un paio di Consiglieri Comunali ai monumenti del nostro Comune per rendere omaggio ai caduti di quella guerra dalle cui ceneri è nata poi la nostra Repubblica. Ci terremo a debita distanza ma non potevamo venire meno  a questo importante evento istituzionale.
Invito tutti coloro che possono ad esporre sulle finestre e sui balconi il tricolore.

Il Sindaco
Mauro Croci

sumirago

Qui Sesto Calende

sesto calende 25 aprile

A Sesto Calende il 25 aprile è stato celebrato al cimitero, con una Santa Messa in suffragio dei caduti di tutte le guerre, con un ricordo speciale per Leandro Mattea, partigiano fondatore del CLN a Sesto morto a Mauthausen, e monsignor Luigi Madonini.

Qui Castellanza

Il sindaco di Castellanza Mirella Cerini mette in risalto il ruolo delle donne, determinante nella lotta di Resistenza. Così come anche oggi.

…..Nessuno tra i valorosi partigiani del 1945 ha mai pensato di dire, dinnanzi ai fenomeni che minacciavano e mettevano in pericolo la libertà e la democrazia, “non mi riguarda” e tra questi valorosi partigiani è da ricordare il ruolo delle donne: l’apporto straordinario che hanno dato alla lotta per la liberazione è stato determinante…..
Libertà , democrazia non sono parole vuote e semplici buoni propositi……sono valori moderni, attuali ricchi di significati, che le nuove generazioni stanno cogliendo e coltivando in questo difficile momento…….
Viva l’Italia unita, viva la Repubblica!!

Qui Gorla Minore

A Gorla Minore cerimonia in forma ridotta alla presenza degli amministratori e dei capigruppo al Cippo di Via Garibaldi. Sui social è stato pubblicato il video “Gorla Minore, 25 aprile 1945 quando la nostra storia incontra la Storia”, per ricordare come 75 anni fa il paese ha festeggiato la Liberazione. Inoltre da parte dell’amministrazione comunale è giunto l’invito ai cittadini a condividere le foto della loro bandiera esposta per celebrare la Liberazione: «Per sentirci più vicini e più uniti in questo particolare momento». Gli scatti verranno pubblicati anche sul sito web comunale.

(seguono aggiornamenti)

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