Legnano, altolà delle opposizioni a Fratus: non parli di democrazia il 25 aprile

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LEGNANO – Il comitato Legalità a Legnano mette in guardia il sindaco Gianbattista Fratus dal parlare di democrazia e altri valori in occasione delle celebrazioni per il 25 Aprile. Un comunicato di poche righe diffuso oggi, mercoledì 24 aprile, riepiloga i motivi di contrasto tra maggioranza e opposizioni che hanno paralizzato l’attività del Comune per alcune settimane. E riaccende le polemiche in vista di una ripresa dell’attività istituzionale che si annuncia al calor bianco.

“No ad altre sceneggiate”

“Caro sindaco emerito – scrive il comitato che raccoglie i consiglieri comunali dimessisi nei giorni scorsi –, ci auguriamo che il suo discorso di commemorazione del 25 Aprile non richiami a sproposito i valori di Democrazia [in maiuscolo nell’originale, nda], della partecipazione e di legalità ereditati dalla Liberazione”. Il motivo, anzi i motivi, sono presto detti dallo stesso comitato: “la nomina di un assessore in causa contro Amga, le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali e il suo voler permanere in carica a tutti i costi”. La contesa insomma ruota ancora intorno alla nomina di Chiara Lazzarini alle Opere pubbliche, fatto scatenante di tutti gli eventi successivi. Le opposizioni (Pd, Cinque Stelle e quattro liste civiche, cui si sono aggiunti due ex consiglieri della Lega) avvertono quindi: “Non sarebbe tollerabile il ripetersi in un’occasione così importante delle sceneggiate delle ultime conferenze stampa, a cui volutamente non abbiamo mai risposto” e annunciano che saranno presenti (“nessuno di noi potrà mancare”) per far rispettare la ricorrenza del 25 Aprile.

Giovedì la commemorazione ufficiale in piazza San Magno

C’è dunque da aspettarsi che i sostenitori del comitato, che ad oggi raccoglie alcune centinaia di cittadini, presenzino alla commemorazione ufficiale in programma giovedì in piazza San Magno, dove il sindaco Gianbattista Fratus terrà il suo discorso alle 10.15. Una sede pubblica e una circostanza solenne che il comitato non vuole diventino la ribalta di un altro j’accuse del primo cittadino nei confronti di chi ha cercato di destituire la giunta, facendo mancare il numero legale in Consiglio comunale durante le sedute in cui si sarebbe dovuto approvare il bilancio. Davanti ai cronisti e nell’ultimo Consiglio del 18 aprile Fratus ha difeso il proprio operato e riaffermato la legittimità del mandato, per poi contrattaccare affermando di essere stato vittima di “una crisi di poltrone” e di “attacchi personali” per aver negato un ruolo da assessore ad alcuni membri della maggioranza di centrodestra.

Contenzioso legale aperto fino all’8 maggio

Nessuna replica è arrivata da Palazzo Malinverni all’odierna presa di posizione del comitato. Bisognerà attendere le celebrazioni di giovedì per constatare se il sindaco ha raccolto o meno l’invito. Se sul piano amministrativo la crisi è rientrata con la surroga di tre consiglieri leghisti e di uno delle opposizioni (Rita Anna De Lorenzis, di Legnano Futura), sul piano politico la partita appare tutt’altro che chiusa, come pure su quello legale. I consiglieri di opposizione destinati a subentrare al posto dei dimissionari non sembrano intenzionati a prendere parte ai lavori consiliari, lasciando così vuoti i banchi dell’opposizione, almeno fino a quando il Tar non si pronuncerà sul ricorso presentato dallo stesso comitato Legalità a Legnano sulla legittimità della procedura seguita dalla giunta per restare in sella. Una procedura senza precedenti, che ha coinvolto la figura istituzionale del difensore civico regionale per la nomina di un commissario ad acta, che ha proceduto a sua volta a surrogare il primo consigliere comunale dimessosi, così da ridare al Consiglio la metà più uno dei suoi componenti. La sentenza è attesa tra due settimane, l’8 maggio, anche se il parere già espresso dal Tribunale nel respingere la richiesta di sospendere il Consiglio non sembra lasciare aperti molti spiragli ai ricorrenti. In quella occasione, i giudici amministrativi hanno definito “dubbia” la loro legittimazione, “infondato” il ricorso e “prevalente” l’interesse del Comune “a garantire il normale funzionamento dei suoi organi istituzionali”.

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