A Busto tira già aria di rimpasto: dopo le regionali la resa dei conti in maggioranza

BUSTO ARSIZIO – Non c’è solo il “caso Artusa” a rendere traballante la navigazione della maggioranza di centrodestra che governa Busto Arsizio. Dopo le elezioni regionali potrebbe tornare d’attualità un “evergreen”, il dibattito sul rimpasto di giunta. Gli equilibri politici in maggioranza sono cambiati già da tempo (Fratelli d’Italia ha più consiglieri della Lega), e anche se il sindaco Emanuele Antonelli vorrebbe evitare questo passaggio, dopo il voto del 12-13 febbraio la “diga” che ha alzato da tempo potrebbe crollare.

La nuova “mappa” della maggioranza

Anche perché le elezioni regionali ridisegneranno la geografia politica pure a Busto Arsizio. Sebbene qui, prima con il passaggio “in corsa” del sindaco Emanuele Antonelli da civico a iscritto a Fratelli d’Italia (prima del voto amministrativo del 2021) e poi con il “ribaltone” dei numeri tra i gruppi di Fratelli d’Italia e Lega (da 3 a 4 a 4 a 3 dopo il trasloco di Max Rogora), il trend nazionale e, presto, probabilmente anche regionale, sia stato già anticipato. Ma gli equilibri nei posti di “comando” continuano ad essere un po’ falsati.

La spartizione

La Lega, pur avendo solo tre consiglieri in maggioranza, ha ben tre assessori in giunta e due presidenti delle partecipate (anche se una, Giusy Basalari, è vicina alla scadenza del mandato), mentre Fratelli d’Italia, che di consiglieri ne ha quattro, esprime per ora solo il sindaco, un assessore e un amministratore delle partecipate (Riccardo Armiraglio a Prealpi Gas). Uno squilibrio che però finora non è stato toccato, anche perché il sindaco Antonelli, che è Fratelli d’Italia, ha chiesto al suo partito di lasciare le bocce ferme. Partito che, peraltro, dovrebbe avere la sua resa dei conti interna in base all’esito del voto regionale, dopo il “caso Lattuada” e la candidatura di Folegani.

Sarà resa dei conti?

Con le elezioni regionali però ci si attende la resa dei conti anche in maggioranza. Il modo più semplice per sistemare la situazione sarebbe quello di togliere un assessore alla Lega e assegnarlo a Fratelli d’Italia. Già, ma in questo caso chi, tra i tre leghisti, dovrebbe farsi da parte? Una questione complicata anche dal fatto che nella galassia Agesp si sta valutando la possibile fusione della Strumentale nella Spa, il che rischia di far saltare una “presidenza” che oggi è in quota Lega (a meno di allargare la governance della futura Agesp Spa “unica” con un CdA al posto dell’attuale assetto con amministratore unico).

Mire e ambizioni

Ma a complicare le cose sono anche le “mire” dei singoli partiti e liste, non solo sui posti in giunta ma anche sulle deleghe. Si vocifera ad esempio che, da un lato, Fratelli d’Italia ambisca a “soffiare” alla Lega l’assessorato ai servizi sociali, ruolo oggi ricoperto da Paola Reguzzoni, che d’altra parte in Lega ha un peso non indifferente, e che, dall’altro, anche Matteo Sabba, consigliere della Lista Antonelli che fa riferimento al movimento Lombardia Ideale, punterebbe ad un ruolo in giunta dopo che, più di un anno fa, è stato costretto alle dimissioni (per incompatibilità) dalla presidenza del Distretto Urbano del Commercio. Anche in questo caso, però, promuoverlo significherebbe far saltare uno dei tre assessori in quota alla Lista Antonelli. Grattacapi per il sindaco Antonelli, che però pare intenzionato, almeno per ora, a non assecondare le richieste di un rimpasto. E allora, forse, sarà braccio di ferro.

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