A Busto torna la Colletta alimentare: «Con il Covid, sempre più famiglie da aiutare»

BUSTO ARSIZIO – «Prima della pandemia assistevamo con i pacchi alimentari circa 70 famiglie, adesso sono già diventate 100, ma ogni giorno ci chiama qualcuno che ha bisogno. I servizi sociali fanno da filtro, ma ogni settimana dobbiamo aggiungere qualche famiglia». A rivelarlo è Giuseppe Reggiori, presidente del Banco di solidarietà La Luna, associazione di volontariato che viene sostenuta dal Banco alimentare con i proventi della Colletta che si svolge ogni anno a fine novembre. Iniziativa di beneficenza che quest’anno viene riproposta in una nuova versione, rispettosa delle restrizioni Covid.

La Colletta 2020 a Busto

Il motto della Colletta Alimentare 2020 è chiaro: «Cambia la forma, ma non la sostanza». Al posto dei volontari con la pettorina gialla che raccolgono i sacchetti all’esterno dei supermercati, una “card” per la spesa con un taglio da 2, 5 o 10 euro, per effettuare la donazione direttamente alle casse dei 9 esercizi commerciali che, a Busto, hanno aderito alla campagna del Banco Alimentare. Meno degli altri anni (l’anno scorso erano 18), ma essenzialmente per ragioni tecniche legate al software della “card” per caricare le donazioni.

«La situazione si è aggravata»

Di nuovo c’è anche il fatto che la Colletta non è più concentrata in un’unica giornata (sarebbe stata oggi, sabato 28 novembre), ma spalmata sul periodo che va dal 21 novembre fino all’8 dicembre. «La situazione si è aggravata, sono aumentate le persone che hanno bisogno – ammette Dario Mazzucchelli, responsabile di zona del Banco Alimentare – ma anche la disponibilità a donare da parte delle persone e degli enti». Così i numeri, come dichiarato dal banco “La Luna”, aumentano a dismisura.

Un aiuto alle famiglie

«Un’iniziativa che forse avrà un impatto minore, senza il contatto fisico tra il volontario e il donatore – sottolinea l’assessore ai servizi sociali Osvaldo Attolini, sceso “in campo” al Tigros di viale Rimembranze, insieme ai volontari, per promuovere la campagna – ma l’importante è che quest’anno la Colletta si faccia, perché siamo di fronte ad una situazione economica molto seria, in cui si registra una diminuzione dei quantitativi degli alimenti che arrivano alle associazioni benefiche. E quindi è importante che si faccia questo gesto, per fare in modo che le famiglie in difficoltà, quelle già assistite e quelle colpite dalla crisi, possano essere aiutate».

I fondi dal governo

Ora a Busto sono in arrivo i nuovi fondi dal governo per l’emergenza alimentare, altri 443mila euro per aiutare le famiglie messe in crisi dal nuovo lockdown: «Stiamo studiando modalità di erogazione più veloci rispetto a questa primavera – annuncia l’assessore Attolini – quando per mantenere alta la guardia sui controlli abbiamo avuto tempi un po’ più lunghi rispetto alle nostre aspettative. Anche perché il bisogno è tanto e va soddisfatto in fretta». Nel primo lockdown furono circa 1100 in tutto le famiglie sostenute con i buoni spesa. Anche stavolta, fa sapere l’assessore, parte delle risorse del governo verranno devolute direttamente alle associazioni che operano sul territorio, come La Luna, ma anche Passaparola.

I volontari in campo

«Mi manca la fisicità della giornata della Colletta, l’incontro con le persone, come l’anziano che pur essendo bisognoso si sforzava di donare un pacco di pasta o una scatola di piselli oppure con il gruppo di studenti delle superiori che tutti gli anni venivano a dedicare del tempo – racconta Angelo Mainini, medico e volontario storico della Colletta alimentare – ma quest’anno abbiamo potuto fare la nostra parte, e metterci in gioco anche industriandoci, tramite e-mail e messaggi Whatsapp, per far passare il messaggio di chiedere la “card” al supermercato per poter donare». Giuseppe Reggiori aggiunge che l’impegno per la Colletta «è un modo per aprire il cuore di fronte alla realtà. Perché la solidarietà è un modo per uscire dalla crisi, economica ma anche personale, della pandemia. Per questo è importante darsi da fare».

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