A Legnano e Rescaldina 7 posti per medici di base. Si sono presentati in 2

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LEGNANO – Sui problemi della sanità locale il Comune «ha un ruolo non indifferente e deve giocarlo». È quanto affermato dall’assessore legnanese a servizi sociali e salute, Anna Pavan, nella commissione salute convocata oggi, giovedì 26 gennaio, per analizzare la situazione della sanità territoriale, dalla carenza di medici di medicina generale (Mmg) alle liste di attesa per le prestazioni specialistiche (un esempio portato dalla consigliera Pinuccia Boggiani: tre anni per un’operazione alla cataratta, in alternativa a 2.500 euro da pagare privatamente).

Pavan: «Ambulatorio nell’ex ospedale solo un palliativo»

«È stato appena costituito il distretto sanitario del Legnanese – ha detto Pavan – assai più circoscritto di quello di cui facevamo parte in passato. In questo ambito abbiamo chiesto quanti cittadini di Legnano sono senza Mmg, quanti devono ricorrere a un medico di Rescaldina che fa parte dello stesso ambito e soprattutto quali prospettive abbiamo davanti, quanti medici andranno in pensione e quanti ne arriveranno a sostituirli. Bene l’ambulatorio temporaneo aperto nell’ex ospedale, ma non risolve i problemi se non quelli immediati della ricetta o del certificato medico. Ci è stato assicurato che arriveranno sostituti e poi, più avanti, dei titolari. A Legnano e Rescaldina c’erano 7 posti, si sono presentati due che prenderanno servizio».

Lavorare insieme all’Asst anche sul piano sociale

Pavan ha quindi ricordato che altri problemi, come le liste lunghe, sono di competenza della Regione, mentre «sugli Mmg si possono trovare soluzioni, come reperire sedi o usare gli ambulatori già pronti nell’ex ospedale per la Casa di comunità (nella foto in alto); inoltre alcuni medici di base che dispongono di ambulatori hanno dato disponibilità ad usare degli spazi. Un altro ambito in cui possiamo fare moltissimo – ha proseguito l’assessore – sono i pazienti cronici che generano una costellazione di problemi sociali, anche prevalenti su quelli di natura sanitaria. Penso all’anziana che si rompe il femore e vive da sola, quindi ha bisogno anche di un assistente sociale a domicilio. Comune e Asst devono lavorare insieme anche su questo fronte per offrire soluzioni».

A proposito di Asst, Federico Amadei (gruppo misto) ha sottolineato l’opportunità di invitare in commissione la direzione di quella del territorio; mentre Mario Brambilla (Insieme per Legnano-Legnano Popolare) ha plaudito alla demateralizzazione delle ricette dei medici di base e il presidente della commissione, Franco Colombo (Fdi) all’apertura di ambulatori territoriali in vari punti della città, come avvenuto pochi giorni fa nell’ex ospedale su corso Sempione, per drenare l’afflusso di pazienti ai pronti soccorso degli ospedali.

Scintille nel centrodestra sulla commissione

In risposta a Letterio Munafò (Forza Italia) che polemizzava sul ritardo nel convocare la commissione, tornata a riunirsi dopo diversi mesi, il presidente Colombo ha osservato che «i problemi della carenza dei medici di base e dei tempi di attesa sono esplosi un anno e mezzo fa in seguito all’emergenza Covid, fino a diventare ingestibili lo scorso settembre, quando è ripresa a pieno la necessità di accedervi. Non sono qui adesso per caso, ma perché mi sono reso conto che la situazione che si è cercato di tamponare all’italiana non è più tamponabile. È adesso che bisogna lavorare per affrontare i problemi e risolverli, anche se non sarà né facile né breve. Convocherò la commissione ogni mese e mezzo, mi aspetto che ognuno porti qualche idea perché la salute à l’argomento meno politico che c’è e occorrono soluzioni».

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