BUSTO ARSIZIO – Emissioni nocive oltre i limiti di legge e temperature non rispettate nel ciclo di combustione dei rifiuti, ma anche accumuli eccessivi di rifiuti nei canali di scarico e aree di stoccaggio inadeguate. Sono le “pecche” evidenziate nell’inceneritore ex Accam di Borsano dalla relazione finale dell’attività ispettiva svolta l’anno scorso da Arpa-Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. La relazione, redatta a novembre, fa seguito alle ispezioni e ai campionamenti degli inquinanti nell’impianto a partire dalla metà di giugno del 2022 e finalizzati sia all’aggiornamento dell’assetto impiantistico/funzionale, sia alla valutazione delle criticità emerse nelle precedenti verifiche ispettive sia ordinarie (nel 2019) che straordinarie (2021), quindi prima dell’attuale gestione di Neutalia.
Proprio domani, venerdì 27 gennaio, è in programma la riunione dei soci di Amga per aggiornamenti sull’iter del piano industriale di Neutalia che ha per oggetto l’inceneritore e fra gli obiettivi quello di adeguarlo alle norme risolvendo le criticità ereditate dalla passata gestione.
Criticità e inottemperanze emerse dalle ispezioni
Le inottemperanze riscontrate riguardano in particolare, per le emissioni, il superamento del valore limite della media giornaliera del monossido di carbonio (Co) e, nel processo di combustione dei rifiuti, il mancato rispetto della temperatura di post-combustione di 850 gradi centigradi.
Più numerose le criticità riportate nella relazione, lunga un centinaio di pagine. Vi si legge, nel trattamento dei rifiuti conferiti, del «mancato superamento della criticità relativa ad accumuli eccessivi nelle bocche di lupo deputate allo scarico dei rifiuti in fossa di stoccaggio. Risulta ancora presente un eccesso di rifiuti dovuto ai fermi impianto che determinano eccessi di accumuli, rendendo difficoltosa l’operazione di miscelazione per omogeneizzare il Pci (potere calorifico inferiore)».
«Rifiuti lavorati mischiati a quelli da trattare»
Il protocollo di accettazione rifiuti, poi, non determina una fotografia «chiara ed esauriente di quali siano le modalità con cui vengono gestite le non conformità, i controlli effettuati presso i produttori di rifiuti e le azioni correttive e/o preventive che il gestore attua». Sempre a proposito dei rifiuti conferiti nell’impianto, alcune aree di stoccaggio risultano «ristrette a seguito dei lavori di realizzazione della copertura della stazione, con conseguente riduzione degli spazi di lavorazione e stoccaggio che comporta commistione tra rifiuti già lavorati e quelli da trattare».
Ancora, «il sistema non acquisisce in continuo a tutt’oggi i quantitativi dei rifiuti inviati all’incenerimento. Il dato viene acquisito solo al Dcs» cioè l’impianto di combustione, mentre «non viene replicato sullo Sme», il sistema di monitoraggio delle emissioni.
Infine, per quanto riguarda le acque, le ispezioni hanno evidenziato la «mancata manutenzione periodica delle canaline di evacuazione della raccolta delle acque meteoriche della stazione di trasferimento».
Le migliorie da apportare all’impianto
La relazione si conclude con una serie di “punti di miglioramento” proposti all’azienda che ha in gestione l’inceneritore di Borsano. Fra questi, migliorare gli aspetti legati all’eccesso di accumulo di rifiuti durante il fermo dell’impianto che si manifestano nel tempo; aumentare le attività di controllo sulla rispondenza dei rifiuti in ingresso, specialmente per quelli ingombranti; migliorare la separazione delle aree della stazione di trasferimento per evitare la commistione tra rifiuto lavorato e trattato.
All’autorità competente viene infine proposta la «gestione corretta della temperatura di postcombustione in conformità alla normativa» e chiesto di verificare le reali emissioni delle polveri totali sospese, a seguito delle anomalie di applicazione della normativa europea riscontrate per l’anno 2021.
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