Incidente mortale a Gavirate, i genitori dell’investitore: «Non si è mai drogato»

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GAVIRATE – Aveva appena 19 anni quando il 15 settembre del 2017 tornando a casa dopo il lavoro investì e uccise un ciclista di 66 anni, residente a Uboldo, a Gavirate, precisamente a Groppello. Oggi, giovedì 26 gennaio, cinque anni dopo la tragedia il processo che lo vede imputato per omicidio stradale è tornato in aula in Tribunale a Varese.

Il narcotest contestato

Il difensore del giovane, l’avvocato Vittorio Crosta, ha chiamato al banco dei testimoni i genitori del ragazzo. I quali hanno entrambi ribadito con forza che il figlio non ha mai fatto uso di droga. Subito dopo l’incidente, come vuole la norma, il giovane fu sottoposto a tutti gli accertamenti tossicologici del caso. Risultando positivo alla cocaina. La difesa contesta l’ammissibilità del test per un vizio di forma: il ragazzo non fu infatti informato della possibilità di poter chiedere l’assistenza di un legale. Il test è tuttora sub iudice con l’accusa che ne sostiene l’ammissibilità e la difesa che lo contesta.

L’ho visto poco prima della tragedia

E le testimonianze di oggi erano mirate a dimostrare come il ragazzo non abbia mai fatto uso di droga, tanto meno di cocaina. Il padre ha tra l’altro spiegato di averlo visto 10 minuti prima del drammatico incidente. Il ragazzo andando a lavorare la sera prima era rimasto senza benzina. Lasciando l’auto a Bodio, vicina a un distributore. Al termine del turno il padre era andato a prenderlo e lo aveva accompagnato a riprendere la macchina. Fatta benzina il giovane era ripartito: 10 minuti dopo la tragedia. Il genitore ha spiegato di averlo visto lucido, presente a se stesso. Non confuso o in stato di alterazione. L’udienza è stata aggiornata al 30 marzo quando in aula testimonieranno un collega del giovane e il perito che ha eseguito alcuni accertamenti sul cellulare dell’imputato.

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