«Non è una misura sociale»: ecco perché Legnano non rottama i tributi evasi

LEGNANO – Con la delibera approvata a maggioranza dal consiglio comunale di martedì scorso, 24 gennaio, il Comune di Legnano ha deciso di non avvalersi della possibilità data dalla nuova legge di bilancio di stralciare automaticamente le somme dovute a titolo di sanzioni e interessi relativi a tributi comunali dal 2000 al 2015, di importo inferiore a 1.000 euro. Analoga decisione è stata assunta relativamente ai soli interessi, come da previsione normativa, relativi alle violazioni del codice della strada e alle sanzioni amministrative extratributarie (refezione scolastica, rette asili nido, recupero crediti…).

La scelta dell’amministrazione Radice, contestata dal centrodestra, è spiegata oggi, giovedì 26, in una lunga nota pubblicata sul sito ufficiale del Comune. «Chi deve al Comune di Legnano importi fino a mille euro iscritti a ruolo tra il 2000 e il 2015 – vi si legge – non avrà lo stralcio automatico di interessi e sanzioni, ma potrà comunque averli annullati versando il capitale dovuto oltre alle spese per le procedure esecutive e di notifica. Tale agevolazione è prevista nella stessa legge finanziaria per i debiti a ruolo dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, con la possibilità di rateizzare gli importi fino a 18 rate, e può essere utilizzata sia per tributi locali come Ici, Imu e Tari sia per sanzioni al codice della strada e per le sanzioni amministrative extratributarie».

«Tante altre agevolazioni in passato»

Il Comune ricorda quindi le rottamazioni che hanno già interessato il periodo dal 2000 al 2017, con le seguenti agevolazioni: definizione agevolata con annullamento di sanzioni e interessi per ruoli dal 2000 al 2016; rottamazione bis con annullamento di sanzioni e interessi per ruoli del 2017; saldo e stralcio (rottamazione ter) con annullamento d’ufficio per ruoli dal 2000 al 2010 dei singoli carichi fino a 5.000 euro, limitatamente ai contribuenti con reddito imponibile fino a 30.000 euro; saldo e stralcio con annullamento per ruoli dal 2000 al 2010 dei singoli carichi fino a 1.000 euro.

La nuova disposizione del governo Meloni «non rappresenta un annullamento totale dei carichi, in quanto la norma finale stabilisce uno stralcio per le sole sanzioni e per gli interessi restando completamente dovuti l’imposta, le eventuali somme dovute per le procedure esecutive e le spese di notifica delle cartelle». Pertanto, si osserva, «non inciderebbe in alcun modo sulla riduzione delle cartelle giacenti presso il concessionario, venendo quindi meno la giustificazione delle minori spese delle azioni coattive che comunque dovranno essere effettuate».

Un disincentivo per i cittadini virtuosi

Per il Comune, provvedimenti di sanatoria simili a quello introdotto dalla legge di bilancio 2023 «potrebbero disincentivare i comportamenti virtuosi e contrastano con il principio di equità nei confronti dei cittadini, la stragrande maggioranza dei quali adempie ai propri obblighi di contribuzione al sostenimento della spesa pubblica, sia per ciò che concerne la fiscalità generale che dal punto di vista delle entrate di tipo extratributario.

«Comprendendo altresì tutti i carichi affidati ad Ader-Agenzia delle entrate riscossione senza particolari riferimenti ad indicatori economici (come l’Isee) o a categorie di contribuenti con particolari situazioni (percipienti di sussidi o bonus sociali), non può essere considerata una misura di carattere sociale, mossa a favore di soggetti particolarmente colpiti dalla crisi economica».

Nei prossimi giorni il servizio tributi provvederà a pubblicare tutte le informazioni utili per la domanda di adesione alla definizione agevolata, da presentare entro il 30 aprile di quest’anno.

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