Che errore non rottamare le cartelle esattoriali a Legnano

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LEGNANO – La serata del 24 gennaio in consiglio comunale sembrava essere iniziata bene, poiché abbiamo ottenuto l’approvazione di due mozioni in cui credevamo molto. La prima esprimeva condanna verso quelle manifestanti che durante la manifestazione del 25 ovembre 2022 organizzata contro la violenza sulle donne, hanno portato messaggi violenti, non ripetibili, contro il premier Giorgia Meloni; la seconda, non per ordine d’importanza, per il riconoscimento del genocidio dell’Holodomor, l’olocausto ucraino colpevolmente dimenticato dalla storia, che condannò alla morte tra il 1932 e 1933 oltre quattro milioni di ucraini; quasi la metà di queste vittime furono bambini.

Nonostante tutto questo, non siamo soddisfatti di quanto visto durante il resto della seduta, tanto è vero che il risveglio è stato con l’amaro in bocca, sia per noi sia per i moltissimi legnanesi in difficoltà nel pagamento di alcune cartelle esattoriali, sia anche per quei legnanesi disoccupati o che lavorano saltuariamente vista l’aridità di offerte di lavoro sul territorio.

Negata boccata d’ossigeno per tanti

L’amministrazione Radice (nella foto in alto, il sindaco) aveva l’opportunità di aderire all’annullamento automatico dei singoli debiti affidati all’agente della riscossione dalle amministrazioni statali, alle agenzie fiscali e agli enti pubblici previdenziali per un lasso di tempo di ben quindici anni, dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, fino ad un importo massimo di mille euro. Questa possibilità messa a disposizione dalla legge di bilancio 2023 emanata dal governo Meloni è stata rifiutata per motivi prettamente ideologici, che nulla hanno a che vedere con le motivazioni tecniche fornite.

Negare una importante boccata d’ossigeno ai tanti cittadini in difficoltà nel pagare alcune tasse, in un periodo difficilissimo per l’economia del territorio come questo, è una pessima notizia per tutti.

Distanza dai cittadini anche sul lavoro

La mancanza di empatia verso la cittadinanza è stata poi riconfermata dalla maggioranza, attraverso la bocciatura di un ordine del giorno redatto dall’Osservatorio civico Legnano e presentato dal consigliere comunale Federico Amadei, del gruppo misto. Tale documento contemplava una serie di proposte atte ad arricchire nel tempo l’offerta di lavoro nel territorio. Se L’Italia è ancora una repubblica democratica fondata sul lavoro, di fronte ai problemi del lavoro non ci si può voltare dall’altra parte.

Per tutti questi motivi, che non sono di poco conto, esprimiamo una seria e profonda preoccupazione per il futuro dei legnanesi più in difficoltà. Le loro sorti sono legate alle volontà politiche di un’amministrazione sempre più lontana dai problemi reali del quotidiano, che condannano parecchi nostri concittadini a non poter nemmeno vedere la luce in fondo al tunnel, quanto meno fino alle prossime elezioni comunali del 2025.

Circolo Carlo Borsani

Fratelli d’Italia

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