I sindacati pronti a bloccare Malpensa: scoppia il caso Ags-easyJet

MALPENSA – «Ci stiamo organizzando per fare tutto il possibile. Altrimenti si rischia un periodo pesante di scontri, assemblee e scioperi», ha detto Gaetano Cannisi (Fit Cisl Varese). «Questi sono i presupposti? Allora creeremo parecchia confusione nel sistema», gli ha fatto eco Massimo Legramandi (Ugl Varese). E ancora: «Ci prepariamo», la sfida di Luigi Liguori (Filt Cigl Varese). Mentre Aldo Palluotto (Uil Trasporti) lancia il messaggio: «Non possiamo più permettere che paghino i lavoratori». I sindacalisti con il coltello fra i denti. Il passaggio delle attività di terra di easyJet a Malpensa passeranno da Airport Handling ad Ags. Ma per centinaia di dipendenti – almeno 104 full time – si traduce nell’ennesimo gioco al ribasso delle condizioni lavorative e salariali. E ai sindacalisti non va giù. Lo hanno raccontato oggi, 26 gennaio, nella palazzina dei sindacati al Terminal 1.

L’antefatto

A creare confusione, una riunione di circa 10 ore che ieri (25 gennaio) ha coinvolto le aziende che operano nello scalo varesino. L’obiettivo era individuare un accordo sulla clausola sociale, che Ags ha dichiarato di sottoscrivere – hanno raccontato le sigle sindacali – dal primo aprile. Questo, nonostante i servizi di terra di easyJet saranno ufficialmente a carico della nuova società a partire già dal primo marzo. Insomma, una situazione che è stata definita «paradossale» da Liguori, facendo leva sul fatto che lo scopo dell’accordo è garantire la tutela dei dipendenti da un punto di vista salariale e normativo.

Sindacati alla carica

La scelta di posticipare l’applicazione della clausola sociale una volta avvenuto il passaggio di «oltre cento lavoratori» da Airport Handling ad Ags è «un segno di irresponsabilità», ha sottolineato Liguori. «Cosa possiamo fare? Informeremo i dipendenti, faremo assemblee e ci prepariamo alla prossima manifestazione». Già, perché «non si fa concorrenza sulle spalle dei lavoratori, soprattutto in un periodo già grave».

Per Legramandi «non c’è stata disponibilità a trovare una soluzione per applicare la clausola sociale di sito, che garantirebbe le condizioni economiche ai lavoratori». E ancora: «Chiederemo responsabilità anche da parte del gestore e di Enac, perché è evidente che se i presupposti sono questi – Ags dovrà servire un vettore come easyJet, che sfiora i 6milioni di passeggeri all’anno – è chiaro che creeremo parecchia confusione nel sistema. Diventerà un periodo di conflitto».

«Dovremo decidere i passaggi da fare», ha aggiunto Cannisi. «C’è preoccupazione di de-hubbing sociale e monetario. Ci stiamo organizzando per fare il possibile. O si rischia un periodo pesante».

A chiudere, Palluotto: «Abbiamo fatto una lunga mediazione per limare ciò che poteva rappresentare un ostacolo che poteva rappresentare un ostacolo ala firma del protocollo». Ma il fatto è che «non possiamo più permettere che si arrivi a far pagare sempre e solo il lavoratore. Non è più tollerabile». Fino alla stoccata a easyJet: «È diventata grande, qui, grazie ai lavoratori che oggi vuole penalizzare».

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