La Giöbia torna nel cuore di Busto. Più di mille piatti serviti alla risottata

BUSTO ARSIZIO – Le Giöbie «bruciano bene» e in piazza Vittorio Emanuele vengono servite oltre mille porzioni di risotto e lüganiga. La tradizione torna prepotentemente protagonista a Busto dopo i due anni di pandemia. In via Einaudi il falò ufficiale ma in tutta la città sono stati dati alle fiamme tanti fantocci, negli oratori, nelle associazioni e persino nei cortili di condominio, per ripristinare il rito propiziatorio di fine inverno.

Il falò

Le quattro Giöbie accatastate al centro del posteggio di via Einaudi bruciano velocemente, attorniate da ali di folla. «È bello rivedere tanta gente» ammettono il sindaco Emanuele Antonelli e la vicesindaco Manuela Maffioli, che sperano in primis che le fiamme scaccino in particolare la guerra e tutti gli effei negativi che ha provocato. «La Giöbia è caduta in avanti e i lapilli sono saliti dritti in cielo, segno che per i puristi della tradizione è di buon auspicio» fa sapere Maffioli. Tanto entusiasmo e tanti bambini attorno al falò. Un calore che a Busto mancava. In campo Agesp Attività Strumentali, vigili del fuoco, polizia locale e protezione civile per assistere e sorvegliare. E per l’anno prossimo il sindaco annuncia un concorso con le scuole per incentivare la “produzione” di fantocci: quest’anno, per il ritorno alla normalità, erano solo quattro quelli della manifestazione ufficiale.

La Giöbia pre-elettorale

Il falò richiama anche diversi candidati alle elezioni regionali, per l’immancabile passerella elettorale. I bustocchi Giorgio Mariani (Lega), Laura Rogora (Forza Italia), Luca Folegani (FdI) e Valentina Verga (PD), ma anche Francesca Brianza e Claudia Mazzetti (Lega) e Samuele Astuti (PD). In puro spirito bipartisan, la tradizione è di tutti.

La risottata in piazza

Esaurite le fiamme, tutti si sono trasferiti in piazza Vittorio Emanuele per la maxi-risottata preparata da Crespi Catering, annaffiata con vino rosso e accompagnata dalle chiacchiere del panificio Colombo1933. Lunghe code, come nella miglior tradizione in epoca pre-Covid, per il piatto di risotto e lüganiga (al prezzo di tre euro), con il sindaco Antonelli, il vicesindaco Maffioli, l’eurodeputata Isabella Tovaglieri e assessori (Loschiavo, Artusa, Cerana e Reguzzoni), consiglieri comunali (Orsi, Albani, Geminiani, Cozzi, Tallarida, Ghidotti) e amministratori delle partecipate (Della Marra) a servire. «Abbiamo servito almeno 1200 piatti» rivela Davide Crespi, titolare dell’azienda di catering.

La prima Giöbia è alla Provvidenza

Anche all’Istituto La Provvidenza il falò è tornato a bruciare in grande stile, di fronte agli anziani ospiti e ai loro famigliari. Come da tradizione, la prima Giöbia della città ad andare in fiamme. Il Presidente dell’Istituto Romeo Mazzucchelli ha partecipato al falò, aprendo i festeggiamenti con l’augurio
per tutti i presenti che il desiderio espresso dai nostri ospiti si avveri. “Alla Giöbia ga dem fogü nella speranza che la güera la fa a tócu” il messaggio del fantoccio realizzato dagli ospiti della “casa di riposo”, “a cavallo” di un enorme carro armato come atto di fede e speranza per la pace. La festa in Provvidenza è stata completata con un menu speciale per il pranzo, a base di risotto e lüganiga, polenta e bruscitti e pan tramvai per tutti gli ospiti.

busto arsizio Giöbia risotto – MALPENSA24