Guerra, bollette e lampioni, ma anche Moratti, Fontana e Salvini: le Giöbie di Busto

BUSTO ARSIZIO – Non ci sono solo la guerra, il virus e le bollette salate di questo inverno tra i “mali” da bruciare nel grande falò propiziatorio di questa sera, 26 gennaio, in via Einaudi, ma anche i lampioni di Richino Castiglioni sostituiti “per risparmiare” e le elezioni regionali, con un curioso “triello” tra Attilio Fontana, Letizia Moratti e Matteo Salvini nel provocatorio fantoccio realizzato dai “giovani Padani” della Lega di Busto. Le Giöbie della manifestazione ufficiale del centro sono pronte per essere bruciate, e come da tradizione sono state esposte in piazza Santa Maria, dove finalmente, dopo i due anni di restrizioni per la pandemia, anche i bambini delle scuole primarie hanno potuto tornare a visitarle.

Il falò della politica

Dopo il botta e risposta polemico con la preside dell’ITE Tosi Amanda Ferrario sul mancato falò all’istituto di viale Stelvio, c’erano gli occhi puntati sulla Lega Giovani, che come ogni anno rinnova la tradizione del fantoccio “politico” da mandare al rogo in via Einaudi. Rimane negli annali il fantoccio che raffigurava la presidente della Camera Laura Boldrini, che fu oggetto di una polemica che travalicò i confini di Büsti Grandi. Quest’anno la satira degli ex “Giovani Padani” prende di mira l’ex vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti – “Sono povera e civica. Elemosina voti da chiunque” il cartello appeso citando una celebre scena del film “Una poltrona per due” – ma anche lo stesso segretario federale della Lega Matteo Salvini (“Va tutto bene, siamo al governo”, ma con il grafico che mostra il crollo di consensi della Lega), raffigurato con il cappello da sceriffo a fianco di Attilio Fontana per richiamare il film “Per un pugno di dollari”, che con le elezioni regionali alle porte diventa “Per un pugno di voti”. Non manca nemmeno la bussola che fa riferimento al “Comitato Nord”.

Gli altri fantocci

Provocatorio anche il fantoccio del Magistero dei Bruscitti, che richiama il caro-bollette ma fa un accenno anche al fatto che “il comune di Busto, per risparmiare, ha sostituito i lampioni dell’architetto Enrico Castiglioni (detto Richino)”. Il fantoccio più grande è come da tradizione quello della Famiglia Bustocca, dedicato al tema della pace (che non c’è) e accompagnato da una poesia in dialetto. “Meglio tacere – sentenzia la Giöbia – i nostri vecchi dicevano: Bocca taci, tieni la pace e ricordati che chi vede, sente e tace mantiene il mondo in pace“. Infine, c’è anche il fantoccio dei nidi e delle scuole dell’infanzia, che vuole bruciare “i virus e la guerra”. E poi ci sono tutte le altre Giöbie dei quartieri e delle associazioni, che stasera dopo il tramonto verranno date alle fiamme come vuole il rito che affonda le radici nella storia. Appuntamento alle 19 per il grande falò in via Einaudi e alle 19.30 per la distribuzione del risotto e lüganiga in piazza Vittorio Emanuele.

busto arsizio Giöbia fantocci – MALPENSA24