Giöbia al Tosi di Busto, la preside boccia la Lega Giovani: «Persa occasione di tacere»

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La preside Amanda Ferrario

BUSTO ARSIZIO – «La Lega Giovani non perde l’occasione di tacere. Se hanno nostalgia della nostra scuola vengano alle iniziative che organizziamo. La Giöbia? Nessuno ha proposto di organizzarla. E ora finiamola con queste sterili polemiche pre-elettorali». Amanda Ferrario, dirigente scolastica dell’Ite Tosi, non ci sta ad essere tirata in ballo dalla Lega Giovani di Busto per un nuovo “caso” Giöbia. «Non ho visto nessuno di loro alla serata con Aldo Cazzullo, eppure c’erano 500 bustocchi – contrattacca la preside – forse questi giovani padani non sanno che le occasioni di incontro, di grande spessore culturale – non solo a base di risotto e vino – fioriscono nella scuola che tanto sta loro a cuore».

Tradizioni o elezioni?

Il sospetto della preside dell’Ite Tosi è che dietro l’attacco sul caso Giöbia ci sia soprattutto la volontà degli ex “Giovani Padani” di ottenere visibilità in periodo di campagna elettorale: «Che coincidenza – inizia così la replica della dirigente Amanda Ferrario – tradizione fa rima con elezione». D’altra parte, oltre ad elencare le tante occasioni perse di socializzazione in uno dei tanti eventi organizzati all’ITE Tosi, la preside smentisce le accuse di aver vietato il falò della Giöbia: «Quest’anno nessuno ha proposto di organizzarla, ma i ragazzi possono andare alle manifestazioni del centro o altrove».

La replica della preside

Che coincidenza strana, tradizione fa rima con elezione! La Lega Giovani non perde mai l’occasione di tacere e, anzi, gorgheggia felice inneggiando alle tradizioni mancate e sospirando per le occasioni perdute… come quella – davvero speciale – dello scorso giovedì all’ITE Tosi. Forse questi giovani padani non sanno che le occasioni di incontro, di grande spessore culturale – non solo a base di risotto e vino – fioriscono nella scuola che tanto sta loro a cuore. Settimana scorsa, per esempio, abbiamo avuto 500 spettatori bustocchi alla presentazione del libro “Mussolini, il capobanda” di Aldo Cazzullo. Sala gremita, di studenti, genitori, ex di ogni tipo, cittadini, amanti della cultura. Come del resto nei mesi precedenti con Matteo Fiora, per entrare insieme nel Metaverso e discuterne le potenzialità. Solo pochi giorni fa la locandina dei prossimi eventi in calendario fino ad aprile. Si parla di arte, criptovalute, NFT, libri… A questi eventi, peró, i giovani leghisti non c’erano. Neanche l’ombra. A loro, forse, interessa più fare i falò che condividere l’idea che l’antifascismo non è né di destra né di sinistra. O magari preferiscono un risotto caldo all’incontro con un guru dell’informazione e della comunicazione digitale. O forse, stavano semplicemente costruendo il loro fantoccio e non hanno avuto il tempo di venire a scuola – quella scuola che a loro piace così tanto da sentirne una struggente nostalgia – a incontrare i loro ex professori, ex compagni, ex bidelli (che c’erano eccome!) in una delle numerosissime serate culturali nelle quali tanti cittadini hanno avuto modo di farlo. Sarà per la prossima volta o dobbiamo aspettare l’anno nuovo e nuove sterili polemiche pre elettorali? Venite, giovani padani, ad ascoltare un po’ di giornalisti, economisti, artisti, gente di cultura… di certo non potrà surriscaldarvi come un falò, ma – magari – potrebbe accendere il fuoco dell’intelletto.

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