A Malpensa chiude la mensa: la Cgil proclama sciopero e 3 giorni di presidio

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MALPENSA – Chiusura «unilaterale» della mensa interaziendale al T1 di Malpensa, per la CGIL è «una decisione grave e profondamente sbagliata», che costringerà la gran parte dei lavoratori dell’aeroporto a «consumare quasi clandestinamente i pasti». Per contrastarla, Filt e Filcams proclamano tre giorni di presidi (tra le 11 e le 13) e manifestazioni tra lunedì 3, con un’intera giornata di sciopero per i lavoratori del gestore della mensa Fabbro Spa, e mercoledì 5 ottobre.

La chiusura

«Come ormai tutte le lavoratrici e i lavoratori di Malpensa sanno – si legge nella nota della FILT e della Filcams Cgil – SEA ha deciso unilateralmente per la chiusura della mensa inter-aziendale del Terminal 1. Come CGIL Varese giudichiamo questa decisione grave e profondamente sbagliata per almeno due ragioni. L’intero aeroporto di Malpensa, circa 10.000 persone, rimane senza un servizio base fondamentale, la possibilità di consumare un pasto caldo a prezzi calmierati, misura di dignità del lavoro che deve essere garantita». Le soluzioni previste da SEA per i propri dipendenti «non sono assolutamente sufficienti – per il sindacato – i prezzi altissimi della ristorazione commerciale di Malpensa non sono alla portata dei lavoratori che ogni giorno fanno funzionare l’aeroporto, a maggior ragione in un momento di ripresa dell’inflazione».

La mobilitazione

Dalla CGIL fanno poi notare che «il Gruppo Fabbro SpA ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per le lavoratrici e i lavoratori che fino a oggi hanno garantito il servizio mensa. Crediamo che a queste persone come minimo vada garantita la continuità di lavoro alle stesse condizioni attuali. Una decisione sbagliata del gestore aeroportuale non può essere scaricata sulle spalle di lavoratrici e lavoratori più deboli». Ecco perché Filt e Filcams proclamano insieme tre giorni di presidi con manifestazione davanti alla mensa e i lavoratori di Fabbro sciopereranno per l’intera giornata di lunedì.

E al T2?

La preoccupazione si estende anche al destino della mensa del Terminal 2: «Anche lì non riaprirà? – si chiede la CGIL – crediamo sia utile mobilitarsi ora per difendere un diritto di tutte e tutti dall’arroganza di chi crede di poter decidere senza mai considerare i bisogni di lavoratrici e lavoratori».

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