Accam: è giallo sulle assicurazioni. I sindaci soci: «Noi tenuti all’oscuro»

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BUSTO ARSIZIO – Accam, cresce sempre più la preoccupazione per il futuro dell’inceneritore, la cui attività potrebbe anche non arrivare al 2027. Ma anche i dubbi di molti sindaci dei Comuni soci, tenuti all’oscuro di tutto. «Dopo due settimane dal rogo nessuno di noi sa ancora nulla di cosa sia accaduto realmente e nemmeno di quale sia la situazione. E la cosa ci sembra quanto meno singolare, visto che abbiamo quote di quella società». E oltre al lamentele dei sindaci, da qualche giorno, iniziano anche a circolare voci piuttosto inquietanti sul fatto che le polizze assicurative non sarebbero state rinnovate da tempo. E che quindi la copertura dei danni dovrà essere totalmente a carico della società.

Il giallo delle assicurazioni

Un giallo che abbiamo provato a dirimere contattando il presidente della società Angelo Bellora. Da giorni. E ogni volta il suo telefono e sempre squillato libero. Ma senza avere alcuna risposta. Solo Bellora a questo punto può chiarire come stanno le cose. Non a Malpensa24, ma ai soci del consorzio e soprattutto ai cittadini e agli utenti del servizio.

E’ calato il silenzio

A rompere il silenzio che è calato sull’inceneritore e sulla situazione post rogo sono i sindaci soci, i quali da due settimane chiedono (senza avere risposte esaustive e ufficiali) di poter aver informazione sulla situazione. «Non sappiamo nulla – dicono – le poche notizie le abbiamo avute dai giornali. Abbiamo sentito dell’intenzione di convocare un’assemblea. Al momento non c’è alcuna data. Si fa o non si fa questa assemblea?».

Eppure gli argomenti sul tavolo non sono pochi e nemmeno di scarsa importanza. C’è la situazione post incendio, con tanto di conta dei danni. Alla quale vanno aggiunti i costi imputabili all’inattività dell’impianto e quelli sostenuti per continuare a garantire il servizio di smaltimento in appoggio alla rete di mutuo soccorso. E c’è la spinosa questione dell’in house. O meglio dell’uscita dalla gestione in house. Non un dettaglio, poiché rimette in discussione il conferimento dei Comuni soci che a quel punto, dovrebbero far partire le gare d’appalto per l’affidamento del servizio.

«Fiducia in Bellora, ma adesso ci convochi»

«Abbiamo fiducia nel lavoro del presidente Bellora e sappiamo che sta lavorando senza risparmiarsi all’interno di un quadro delicato – concludono i sindaci – Vero è che la riunione ristretta con qualche primo cittadino, che poi non ha avuto seguito con un incontro con tutti i soci, ci ha lasciato un po’ perplessi. Ora auspichiamo di avere quanto prima una data, anche perché crediamo sia arrivato il momento di prendere decisioni condivise senza più rinvii e neppure esitazioni sul futuro dell’impianto, ma anche della società».

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