Accam e indennità raddoppiate, Progetto Cambiare attacca la giunta di Magnago

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MAGNAGO – Opposizione già all’attacco della giunta di Magnago. Due in particolare i temi contestati nel consiglio comunale della scorsa settimana: Accam e l’aumento delle indennità per gli amministratori del Comune.

«Che scivolone su Neutalia»

«Abbiamo dovuto assistere a un pericoloso scivolone da parte della maggioranza – lamenta Progetto Cambiare – Già in campagna elettorale avevamo evidenziato alcune posizioni ideologiche e poco sostenibili di chi amministra un comune come il nostro rispetto alla questione Accam-Neutalia. Tali promesse sono subito franate al secondo consiglio comunale: un punto puramente tecnico-amministrativo, ma di notevole importanza per la tutela delle nostre aziende di servizi e del nostro comune (il piano industriale di avvio di Neutalia, con l’aumento di capitale in Accam e la successiva fusione per incorporazione di questa in Neutalia e la rinuncia al diritto di sottoscrizione e conseguente dismissione della partecipazione detenuta in Accam, ndr), è stato pericolosamente confuso con un giudizio generale sulle politiche di smaltimento rifiuti. Fortunatamente il nostro sindaco, messo di fronte alle responsabilità verso l’ente e i cittadini dal nostro gruppo, ha aperto un confronto arrivando poi a cambiare la propria posizione in un voto favorevole all’incorporazione, anche se con l’astensione dei due consiglieri del sottogruppo Siamo Bienate e Magnago (Federica Berlanda e il capogruppo Massimo Riondato).

«Possiamo capire che molte promesse fatte in campagna elettorale senza alcun approfondimento o senza aver capito a fondo le dinamiche di certe questioni, ora si possano presentare come “debiti”. Il lavoro dell’amministratore è però quello di approfondire e valutare le questioni avendo sempre presente la tutela dei cittadini e del nostro comune. Non si tratta però di inesperienza, solo tre consiglieri si affacciano per la prima volta all’esperienza amministrativa mentre gli altri hanno avuto ruoli diversi negli anni e hanno richiamato in giunta un ex sindaco».

Candiani: «Aumenti legittimi»

In merito al dibattito in consiglio sul raddoppio delle indennità degli amministratori, il gruppo di cui è a capo Massimo Rogora si dice «perplesso» sulla riflessione del sindaco. «Se uno lavora – ha detto Dario Candiani – in consiglio è giusto che venga giustamente retribuito. Mi prendo la responsabilità di aver aumentato i compensi perché credo sia una cosa giusta. Il lavoro che svolgo come dermatologo in un giorno vale molto di più dello stipendio mensile da sindaco. Ho dovuto rinunciare parecchio per questa attività; è vero che uno deve fare l’amministratore anche per dare un servizio ed è giusto che questo lavoro venga ricompensato. Non mi sento in vergogna di questa scelta».

«Non dubitiamo – replica Progetto Cambiare – che il lavoro di dermatologo in un giorno possa valere molto di più dello stipendio mensile da sindaco, ma vogliamo ricordare al sindaco Candiani che nessuno lo ha obbligato a candidarsi ovvero se non lo avesse ritenuto “remunerativo” avrebbe potuto continuare nella sua professione. Nel nostro candidato sindaco Gianluca Marta abbiamo visto passione e amore per il proprio paese prima di ogni valutazione economica. Riteniamo corretto retribuire chi, con le proprie decisioni e il proprio impegno, si faccia carico di responsabilità importanti, ma la nostra scelta era stata differente».

Opposizione: «Sindaco tra dietrofront e scelte poco trasparenti»

«L’aumento delle indennità rimane una scelta di questa amministrazione, avvenuta al secondo consiglio comunale a poco più di un mese dall’insediamento: i tempi ci sono sembrati un po’ prematuri per poter valutare il “congruo” compenso rispetto all’impegno e alle responsabilità. Qualche mese in più di riflessione avrebbe aiutato a ponderare la scelta soprattutto in un momento in cui molte famiglie sono in sofferenza. Come abbiamo ribadito in consiglio comunale, a molti piacerebbe ottenere un aumento di stipendio prima ancora di meritarlo con i risultati ottenuti. Questa maggioranza – è la conclusione dell’opposizione di centrosinistra – non sta brillando per trasparenza, anche questa appare una decisione premeditata e non dichiarata ai cittadini in campagna elettorale».

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