Accam, il PD sulla cessione del terreno: «Ora Il sindaco spieghi la proposta»

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BUSTO ARSIZIO – «Non siamo contrari a priori, ma ci sono molti aspetti da chiarire. Tanto più che quanto emerso dall’assemblea dei soci, a proposito della possibile cessione del terreno su cui sorge l’inceneritore alla società Accam, non rientra nel mandato della mozione votata dalla stragrande maggioranza del consiglio». E’ questa in sintesi la posizione del Partito Democratico bustocco rispetto all’evoluzione della crisi Accam. Che venerdì, durante la riunione dei soci, ha avuto uno sbocco inatteso. In modo particolare sul tema della cessione del terreno di cui il Comune è proprietario.

Cessione del terreno: parliamone

La soluzione deliberata dall’assemblea dei soci Accam (che potrebbe essere l’unica via percorribile per la salvezza), e sulla quale si sta ora lavorando, non è contenuta nella mozione di indirizzo affidata al sindaco Emanuele Antonelli. Tanto che i dem chiederanno una commissione ad hoc: «Abbiamo appreso che quanto emerso in assemblea non è completamente in linea con il mandato che il nostro sindaco ha avuto. Per questo prima di esprimere una valutazione, chiediamo la convocazione urgente di una commissione nella quale Antonelli venga a riferire su quanto emerso e sulla posizione che Busto vorrà tenere nell’ipotesi ventilata di possibile cessione del terreno a fronte dell’acquisto di quote sino ad avere la maggioranza».

Garanzie per i lavoratori e la bonifica

I dem, in consiglio comunale, hanno sottolineato l’aspetto (meno dibattuto, ma non per questo di minor importanza) dei dipendenti sotto il profilo delle garanzie lavorative e salariali. «La nostra attenzione si è focalizzata su due temi che riteniamo fondamentali: i lavoratori e la bonifica con i suoi costi», si legge in una nota ufficiale del Partito Democratico che riprende i concetti espressi in sala esagonale da Valentina Verga.

Abbiamo posto il tema dell’essenza di questi argomenti nel documento presentato dalla Lega in commissione e lavorato perché fossero inseriti, come poi è avvenuto. La mozione votata dalla stragrande maggioranza conteneva, infatti, la richiesta di tutela dei livelli occupazionali in qualsiasi scenario si dovesse operare e la richiesta di garanzia di accantonamento di fondi da parte di Accam per la bonifica qualora servisse con opportuni interventi economici anche di chi non può voltarsi dall’altra parte e penso alla regione.
Ecco quindi che il nostro voto favorevole è stato un atto di grande responsabilità nei confronti dei cittadini di fronte ad un rischio di default che era attuale e gravissimo.

Votiamo ma non dimentichiamo

Infine la nota si conclude: «Il nostro voto favorevole dello scorso consiglio non cancella però le responsabilità che noi vogliamo rimarcare chiaramente e che a nostro avviso sono in capo alla stessa maggioranza che da 20 anni governa Busto. Una gestione, quella di Accam, che ha fatto acqua da tutte le parti, tanto che la società è arrivata a un passo dal fallimento al punto che ora siamo chiamati a decidere se salvare, o almeno tentare di salvare, il salvabile o affondare la società con tutte le ripercussioni del caso su tutti i fronti».

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