Sull’acqua è scontro in consiglio tra Reguzzoni e Mariani. Gorrasi mette pace

BUSTO ARSIZIO – La protesta contro il taglio dei Tigli si consuma lungo il viale della Gloria e non arriva a Palazzo Gilardoni, dove ieri sera si è riunito il consiglio comunale. Una riunione che ha regalato battaglia, prima sull’acqua tra Paola Reguzzoni e Mariani e poi su Accam, con un sindaco Antonelli che a più riprese ha ingaggiato un duro scontro con i consiglieri pentastellati. Insomma non è mancata la polemica. Questa volta però tutto è filato come vuole la liturgia politica. Ovvero: maggioranza e minoranza hanno “recitato” alla perfezione i rispettivi ruoli. E, per quanto visto passato in sala Esagonale, questa può essere considerata una notizia.

La protesta pre consiglio

tigli rotonda bustoCi si attendeva un’azione eclatante in difesa dei tigli. L’aveva annunciato l’esponente di Legambiente Andrea Barcucci. Invece, ieri sera, poco prima del consiglio, all’incrocio tra viale Duca d’Aosta e via Mameli è andato in scena un presidio. E il tutto si è risolto con due striscioni e pochi rappresentanti sul “luogo del delitto” del fronte contro il taglio degli alberi quasi secolari e la rotonda della Coop che dovrebbe sorgere in quel punto. Un flash mob organizzato proprio un paio d’ore prima del consiglio comunale e durato solo qualche minuto per ribadire i concetti della contrarietà all’operazione che andrà a modificare l’attuale conformazione del viale alberato. Non sono però da escludere altre iniziative da parte degli esponenti delle associazioni che si stanno battendo per difendere i tigli con la speranza che, anche all’ultimo, l’amministrazione faccia un passo indietro e riveda l’intervento lungo il viale della Gloria.

Acqua “bollente” e variazione di bilancio

I temi all’ordine del giorno erano tali da lasciar presupporre un’altra serata ad alta tensione. Ma questa volta la maggioranza ha marciato compatta e su una serie di partite ha evitato persino il voto contrario delle minoranze, che sulle variazioni di bilancio si sono astenute.

alba antonelli bustoLa seduta si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo di Walter Fazio e della professoressa Orrù e con l’ingresso tra le fila di Busto al Centro di Laura Alba, che prende il posto del dimissionario Andrea Castiglioni.

Pronti via. Si parte con la variazione e con il sindaco Antonelli che snocciola una serie di investimenti che si andranno a fare con i fondi recuperati. Si va dai lavori per la sicurezza stradale a quelli delle scuole, dalla riqualificazione del forno crematorio alla sistemazione del verde pubblico. Interventi ritenuti necessari praticamente da tutti, visto che la minoranza vota per l’astensione.

E’ il tema dell’acqua a regalare scintille. O meglio è l’approvazione del valore di cessione della rete idrica di Agesp ad Alfa a dare vita a un dibattito acceso. Protagonisti la leghista Paola Reguzzoni e il Presidente del Consiglio Valerio Mariani, che, da consigliere provinciale ha seguito l’intera partita. Si parte dai 12 milioni e mezzo, ovvero dal valore della rete idrica cittadina secondo una perizia redatta dagli esperti e dall’intesa trovata per la cessione da Comune, Ato e Alfa. L’attacco di Reguzzoni è su tutti i fronti e si può riassumere cosi: «In questa operazione Busto ci smena».

Opposta la posizione di Mariani, il quale ricorda che con Alfa l’acqua è rimasta pubblica e che la società ora potrà fare «anche quegli interventi, soprattutto sulla depurazione, che a Busto non sono mai stati fatti». A stemperare la tensione ci ha pensato Antonelli con una battuta: «Vedo con piacere che non sono l’unico ad avere un brutto carattere». A spiegare la bontà dell’accordo invece è intervenuto il consigliere Carmine Gorrasi, il quale ha dato ragione da un lato a Paola Reguzzoni: «Vigileremo affinché le tariffe non subiscano altri aumenti» e dall’altro ha riconosciuto l’importanza di questo passaggio. «Alfa – ha spiegato – non è una società che dovrà fare utile, bensì investimenti sulla nostro sistema idrico. Inoltre il passaggio di proprietà ci permetterà di saldare tutti i debiti».

Accam e il contratto scaduto

Ovunque la si guardi, quando c’è di mezzo Accam è scontro. Da sempre. Anche ieri, quando il consiglio ha votato un debito fuori bilancio utile a coprire i costi del servizio di smaltimento rifiuti. Servizio che Accam in questi mesi ha svolto nonostante il contratto scaduto. A mettersi di traverso sono stati i Cinque stelle, i quali hanno chiesto il rinvio del punto. E se i pentastellati volevano vederci chiaro, il sindaco Antonelli non c’ha visto più. Durissimo l’attacco nei confronti di Claudia Cerini e Luigi Genoni, i quali dopo aver visto la loro richiesta di rinvio respinta hanno deciso di non partecipare al voto.

acqua consiglio reguzzoni – MALPENSA24