Agriturismo di Amatrice risorge grazie a colletta di legnanesi

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LEGNANO – Spirito di iniziativa, passaparola e tanta generosità: sono gli ingredienti della “favola” che lega da due anni Legnano ad Amatrice, il comune del Lazio devastato dal terremoto del 2016. Una colletta spontanea ha permesso di ricostruire un agriturismo andato completamente distrutto nel sisma (nella foto in alto). Dopo alcuni viaggi su e giù per lo Stivale, l’attività riaprirà i battenti tra pochi giorni. La città del Carroccio ha mostrato il suo grande cuore, complice un popolare social network. E si è dimostrata più forte di un cataclisma.

Macchina della solidarietà partita dopo post su Facebook

«È nato tutto tre anni fa su Facebook – racconta Nadia Ubbiali, proprietaria di un bar in corso Sempione a Legnano, vicino a via Pontida –. A novembre di quell’anno ho visto un post: un signore aveva messo la foto della loro casetta coperta di ghiaccio dentro e fuori. “Qua sotto – c’era scritto – dorme mio figlio di 2 anni”. Ho chiesto l’amicizia, abbiamo cominciato a scambiarci messaggi e ci siamo detti: ce la facciamo». Il signore in questione era proprietario di un agriturismo con sopra l’appartamento dove viveva con la famiglia. L’aveva appena ristrutturato spendendo 300.000 euro. Era tutto crollato. «La famiglia – racconta ancora Nadia – viveva di quel poco che potevano dare le bestie che possedeva. Poi, all’inizio di gennaio, c’è stata la grande nevicata e ci hanno scritto: “Se riuscite, mandateci qualcosa da mangiare”. Ne ho parlato nel mio bar con due amiche e ci siamo dette: basta che mettiamo 10 euro a testa, di roba ne metteremo insieme». Detto, fatto. Più rapido e concreto di qualsiasi soccorso pubblico.

Raccolti decine di scatoloni

«Insieme con loro abbiamo mandato uno scatolone. Poi il passaparola si è allargato e gli scatoloni sono diventati 20, poi 30. Spedirli costava una fucilata. Allora abbiamo trovato un furgone in prestito, solo che non sapevo dove tenerlo. Il fidanzato di una delle mie amiche era un maresciallo dei carabinieri in servizio a Busto Arsizio e ha tenuto il furgone in caserma per un giorno, giustificandolo con la raccolta alimentare per Amatrice. In 24 ore si è riempito. Hanno contribuito i suoi commilitoni e parecchia altra gente, gli Sbandieratori e Musici di Legnano, decine di persone, anche di Busto. Un sabato notte siamo partiti io, mio marito e un altro signore, e l’abbiamo portato giù. Loro non pensavano di ricevere così tante cose. Piano piano siamo entrati sempre più in confidenza, al punto che li ho invitati al battesimo di mia figlia».legnano amatrice terremoto donazioni

 

Tanti viaggi su e giù per la Penisola

È stato il primo di una serie di viaggi, più di mille chilometri percorsi anche in una sola giornata. Grazie ad essi, non solo quella famiglia ha trovato un sostegno indispensabile per tirare avanti, ma ha potuto anche riavviare la propria attività. «Avevano perso tutto, quindi c’era bisogno di tutto, dai materassi a materiali per gli animali come balle di fieno, fili elettrificati, una motozappa, che abbiamo reperito tramite i cacciatori di Varese. A ottobre sono venuti su loro e sono ripartiti con la macchina colma di roba». L’ultimo viaggio è stato lunedì scorso. Stavolta il furgone è stato caricato di piatti, posate, bicchieri, tovaglie e tovaglioli, attrezzature per la cucina, perfino un macinasale: insomma, tutto il materiale necessario per riaprire l’agriturismo. Che nel frattempo è stato ricostruito in una nuova sede (nella foto sopra), anche con le donazioni raccolte attraverso una pagina Facebook dedicata, “Ricostruiamo la Grotta”, che era il nome dell’agriturismo andato distrutto. Ora riaprirà a luglio e si chiamerà “C’era la grotta”. «La stanno vivendo – conclude Nadia Ubbiali – come una fiaba. E ora ci sarà il lieto fine».

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