Crollo di Albizzate: «Giustizia per Fouzia e i suoi figli». Le salme in Marocco

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ALBIZZATE – Da Casablanca Noureddine Hannach, 40 anni, e la moglie Fouzia Taoufiq, 38 anni, erano arrivati in Italia ormai 10 anni fa. Nel 2014 da Bari si erano trasferiti ad Albizzate. Una vita tranquilla, lui meccani in un’autofficina di Caronno Varesino, dove, mentre era al lavoro come ogni giorno, è stato raggiunto ieri, mercoledì 24 giugno, dalla drammatica notizia del crollo avvenuto in via Marconi ad Albizzate nel quale hanno perso la vita la moglie e due dei tre figli della coppia. Oggi, dopo 10 anni di impegno e fatica per costruire quella che era una famiglia felice, amaramente si lavora per riportare a casa le salme di Fouzia e dei suoi due bambini. 

Le salme torneranno in Marocco

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Testimone della tragedia il figlio maggiore della coppia, di appena 9 anni, che dall’altra parte della strada ha assistito impietrito al crollo di oltre 60 metri di cornicione dell’ex Bellora. «Non riusciamo a comprendere noi, mi immagino un bambino di nove anni. Come dire a un bimbo che la sua mamma e i suoi fratellini non ci sono più?  –  Abdessamd Nadir, presidente del centro culturale islamico di Oggiona Santo Stefano frequentato da tutta la famiglia – Tutto quello che sarà possibile fare per supportare questa famiglia lo faremo, questo è poco ma sicuro. E’ un fratello, è uno di noi». Il crollo ha travolto la mamma e i suoi due bambini mentre la donna stava andando a fare la spesa al vicino supermercato. Una delle commesse si è poi presa cura del piccolo superstite sino all’arrivo del padre del bambino.

Chiediamo giustizia

«Ho visto il bimbo – continua Nadir senza riuscire a trattenere le lacrime – E’ sotto shock, come il padre. Una cosa così enorme non è nemmeno possibile da immaginare. Per tutta la notte sono continuate le telefonate di vicinanza al piccolo. Cosa ne sarà di lui? Supererà mai una cosa simile? La sua sorellina più piccola morta nell’ospedale di Gallarate dove i suoi fratellini sono nati?». Il centro culturale oggionese si è già attivato con il consolato del Marocco in Italia «Per poter riportare Fouzia e i suoi bambini a casa, a Casablanca. Siamo in contatto con i genitori della nostra sorella – prosegue Nadir – Sono distrutti, tutto ciò che vogliono adesso, più che venire in Italia, è poter seppellire la figlia e i nipotini vicino alla famiglia». Di fronte a quanto accaduto si chiede oggi una sola cosa: «Che ci sia giustizia per queste tre vittime – prosegue Nadir – Che almeno emergano le responsabilità di quello che è accaduto. Certo non li riporterà in vita ma servirà forse a lenire un po’ il dolore. Il saper di aver almeno potuto garantire loro la giustizia che meritano».

Nuovo sopralluogo del pm

Il pubblico ministero Nadia Calcaterra, che coordina le indagini, ha già da ieri sera aperto un fascicolo per omicidio e disastro colposi e nella mattinata di oggi, giovedì 25 giugno, ha fatto un nuovo sopralluogo in via Marconi. Al momento non ci sono indagati ma nelle prossime ore l’autorità giudiziaria nominerà dei consulenti: la principale ipotesi è infatti che si sia verificato un cedimento strutturale.

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