Albizzate prima tappa della visita pastorale dell’arcivescovo Mario Delpini

mario delpini

ALBIZZATE – «Abbiate fede in Gesù, abbiate stima di voi stessi e siate protagonisti di una storia in cui abita la speranza». E’ questo il messaggio che l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha lasciato (domenica 18 aprile) ai fedeli della parrocchia di Sant’Alessandro martire al termine della visita pastorale.

La visita pastorale

Da ieri pomeriggio, infatti, il presule ha iniziato la visita pastorale nel decanato di Gallarate. Prima tappa, la comunità pastorale di San Benedetto – Albizzate e Sumirago. Accolto dal sindaco, Mirko Zorzo, monsignor Delpini ha dapprima visitato il cimitero e successivamente, accompagnato, tra gli altri, dal comandante della locale stazione dei Carabinieri, maresciallo Umberto Pisano, percorrendo via Sant’Alessandro ha raggiunto la chiesa parrocchiale.

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Sul sagrato, l’arcivescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica. Con lui hanno concelebrato il parroco, don Mario Morstabilini, e il vicario, don Mattia Colombo. Rivolgendosi ai numerosi fedeli riuniti nella piccola piazza antistante e in via Roma, il pastore della diocesi ambrosiana ha detto: «Sono venuto a portare una parola che possa incoraggiare il vostro cammino». All’omelia, Delpini ha inizialmente spiegato il motivo della visita pastorale: «E’ l’occasione per venirvi a dire di persona che voi mi siete cari e che sento la responsabilità per il vostro cammino di fede e di comunità».

Allargare gli orizzonti

Dopo aver ringraziato i due concelebranti e l’altro vicario, don Angelo Cavalleri, per il servizio svolto nella comunità pastorale, l’arcivescovo ha ricordato che la sua visita «è l’occasione per comprendere che la nostra Chiesa è unita e il vescovo è servo della comunione tra tutte le comunità del territorio e per ascoltare insieme la parola di Dio per trarne spunti per il cammino da compiere».

Dal significato della sua visita, Delpini ha quindi rivolto il primo invito alla comunità: «Allargate i vostri orizzonti e sentitevi parte di questa Chiesa di Milano partecipando alle iniziative che vengono proposte e raccogliete le indicazioni pastorali presentate». Commentando le letture proposte dalla liturgia domenicale, l’arcivescovo ha sottolineato che «anche noi, in questo momento che stiamo vivendo, siamo come i discepoli riuniti nel cenacolo alla vigilia della Passione del Signore: turbati, smarriti e disorientati».

L’arcivescovo ha quindi evidenziato che «i cristiani, nella storia di oggi, sono incaricati di scrivere una storia nuova che si chiama speranza, fraternità e capacità di affrontare le sfide che questo tempo ci pone» e che «non siamo autorizzati a disprezzarci e a sottovalutarci perché siamo fatti ad immagine di Dio nonostante i nostri peccati, le nostre fragilità e la fatica nel vivere».