Alla Casa del 900 di Busto la sede-museo della “Alfredo Di Dio”: «Un patrimonio»

busto sede museo alfredo di dio

BUSTO ARSIZIO – Una rinnovata sede-museo all’interno della Casa del Novecento di villa Tovaglieri per tenere viva la memoria dell’esperienza dei partigiani cattolici del Raggruppamento Alfredo Di Dio. «Ringraziamo i Caduti e abbiamo il dovere di portare avanti questa testimonianza» spiega Gianni Mainini, presidente dell’associazione Raggruppamento Divisioni Alfredo Di Dio, che aderisce alla Federazione Volontari Italiani per la Libertà, la sigla che riunisce i partigiani “azzurri”. Questa mattina a Busto Arsizio si sono ritrovati

La sede della “Alfredo Di Dio”

Nella sede-museo di villa Tovaglieri, che si trova nell’ex palazzina sindacale, ci sono un patrimonio di 600 libri, gli archivi degli iscritti del Raggruppamento, e una serie di fotografie, libri, quadri e documenti storici sui partigiani “azzurri” che operavano sul territorio di Busto, Valle Olona e Altomilanese in collegamento con quelli che erano attivi nelle Valli ossolane. «Serve per tenere viva questa nostra storia importante – sottolinea il presidente del Raggruppamento Alfredo Di Dio, Gianni Mainini, di Inveruno – è un patrimonio che più si studia più si capisce quanto sia importante. C’erano personaggi, cito solo Marcora, che facevano della politica seria a favore della ricostruzione del Paese, che dovremmo rimpiangere: partigiani cattolici che hanno dato valore a questa grande esperienza della Resistenza. Sono loro quelli a cui dobbiamo la nostra libertà di espressione».

Il messaggio dell’assessore Maffioli

Nel corso della manifestazione è stato letto il messaggio della vicesindaco e assessore all’identità e alla cultura Manuela Maffioli, che «con molto dispiacere» non è riuscita ad essere presente alla presentazione degli spazi rinnovati. «Spazi che sono contigui all’assessorato, non solo e non tanto fisicamente – sottolinea Maffioli – ma anche rispetto alla sua attività, in particolare in riferimento al progetto della Casa del ‘900, di cui l’Associazione è uno dei sottoscrittori e, come tale, co-protagonista di un’azione culturale di preservazione di valori, la cui importanza viene tenuta viva a beneficio della collettività. Al di là di un rinnovato spazio fisico, dunque, Maffioli valorizza «anche il suo grande contenuto immateriale, cui viene data un’adeguata cornice, in comunione di intenti con l’amministrazione comunale. Auguro quindi a tutti coloro che concorreranno all’evoluzione di questo contenuto un buon lavoro e la migliore fortuna possibile».

La vicinanza dell’Anpi

Presente alla presentazione anche Liberto Losa, presidente dell’ANPI di Busto Arsizio, che nel giorno dell’omaggio della Città al senatore Gian Pietro Rossi, ha richiamato la figura e l’impegno del sette volte sindaco, che «da antifascista di vaglia, si faceva portatore di un’idea di federazione tra le due associazioni» partigiane. «Sono contento e soddisfatto della vicinanza tra due associazioni che, partite dal momento comune della Resistenza e poi divise per ragioni politiche a partire dalle elezioni del ’48, ma che poi nel tempo sono andate riavvicinandosi su una matrice comune di difesa dei valori della Resistenza e della Libertà – le parole di Losa – lavoriamo bene e riusciamo ad aggregare, nell’interesse del nostro popolo, nel momento in cui componenti molto attrattive che puntano sulla polarizzazione intorno all’uomo forte, usano espressioni che ci fanno paura e riportano alla mente situazioni lontane che nessuno può auspicare che si ripetano. È il momento di una testimonianza attiva».

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