Allerta neve, attesi in provincia di Varese altri venti centimetri

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VARESE – Sulla provincia di Varese sta per tornare il maltempo. La neve scenderà a bassa quota con accumuli fino a 20 centimetri attesi anche in pianura. Nonostante il cielo sereno della giornata di Santo Stefano, dal pomeriggio di domenica 27 dicembre è previsto un aumento delle nuvole che, accompagnate da un brusco calo della temperatura, daranno inizio in tarda serata ad abbondanti fiocchi che dal nord-ovest della Lombardia si estenderanno a tutta la regione. I Comuni sono in allerta da giorni per non farsi trovare impreparati, così come era accaduto con la copiosa nevicata dello scorso 4 dicembre.

Le fasi della perturbazione

All’origine della perturbazione, che continuerà fino a lunedì 28, c’è un’area di bassa pressione tra Islanda e Groenlandia, che, spinta da correnti polari e facendo perno tra Isole Britanniche e Francia, riuscirà a sfondare anche in Italia. Se in Lombardia si prevedono tra i 15 e i 30 centimetri di accumuli, quelli attesi nel Varesotto potranno variare da 2-5 centimetri nel sud della provincia, passando a 5-10 centimetri su Varese città e 10-20 centimetri nelle valli e sui rilievi.
La perturbazione si esaurirà gradualmente dal pomeriggio di lunedì, spostandosi verso est e lasciando la neve al suolo al riparo dall’eventuale possibilità di piogge successive; il miglioramento del tempo favorirà però gelate diffuse.
In seguito ai disagi e alle polemiche provocati dalla scarsa organizzazione per affrontare l’ultima nevicata, prima di Natale si è tenuto un vertice online per gestire le future emergenze alla presenza del prefetto e dei rappresentanti della società Autostrade. Diversi Comuni sono già corsi ai ripari: mentre a Gallarate una delibera ha già disposto un abbondante e preventivo spargimento di sale sulle strade, Olgiate Olona ha annunciato un piano emergenza neve che metterà in campo tre mezzi.

L’eccezione del Varesotto

Come ha spiegato il Centro Meteorologico Lombardo, il comparto alpino/prealpino della Lombardia, che gode di una situazione di particolare favore per l’importante sbarramento orografico e raccoglie buone precipitazioni (attesi da 30 a 50 centimetri sulle Orobie dai 1000 metri, e da 5 a 15 centimetri fino a fondovalle) vede però la parziale eccezione dell’angolo nord-occidentale, Varesotto in primis: «Soffre assai la mancanza di una componente sud-orientale alle medio-basse quote e, con una perturbazione così spedita, finisce presto schiavo del travaso d’aria più stabile e secca da nord-ovest. Questo è quanto: è una perturbazione mordi e fuggi e tendenzialmente poco democratica. Dunque non aspettatevi “il nevone” diffuso, quantitativamente parlando, almeno non in pianura, dove accumuli significativi saranno appannaggio esclusivo di quella “striscia” di precipitazioni, dove – effettivamente – nevicherà molto bene in quella (breve) finestra tra tarda notte e alba. Dopodiché, come raramente accade, la perturbazione scapperà verso est».

Caos neve, sindaci al contrattacco. Colombo (Lega): «Prendiamocela con Autostrade».

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