Apre una Ciclofficina Popolare in stazione a Casorate. Arriva l’ok di Rfi

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CASORATE SEMPIONE – Unire l’utile al dilettevole. Ma anche al sociale e al sostenibile. Tutti gli obiettivi riuniti nel progetto di Ciclofficina Popolare di Gallarate, che include nel mondo della restaurazione di biciclette una serie di iniziative socio-educative, ora saranno disponibili anche a Casorate Sempione. Già, perché dopo anni di richieste, iter burocratici e ricerche incessanti di spazi idonei, arriva l’ok al progetto ideato dall’amministrazione guidata dal sindaco Dimitri Cassani, fresco di rinnovo. Ma soprattutto, arriva il via libera da parte di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), che ha dato il benestare per insediare l’officina nella stazione di Casorate. Sarà al piano terra, lasciato libero dalla Protezione civile. Tutto sarà possibile a partire, probabilmente, dalla prossima primavera. Lo rende noto il primo cittadino, «entusiasta di questa iniziativa dalla forte valenza sociale e formativa». Che è anche un vantaggio per tutti i cittadini, visto che dopo anni «avranno finalmente un ciclista in paese: motivo in più per incentivare la mobilità dolce», conclude il sindaco.

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«Resuscitiamo vecchie bici»

L’iniziativa di Ciclofficina Popolare parte dal gallaratese Marco Golzio, appassionato di bici «da sempre». Nel 2014 apre una pagina Facebook, accodandosi a delle iniziative simili, già presenti in Italia. L’obiettivo era chiaro fin dall’inizio: «Resuscitare vecchi cadaveri di bici. Ognuno con le sue mani», spiega. «Il bello di questa attività è riportare in vita vecchi rottami altrimenti destinati alla discarica». Per il gallaratese, questo modo di agire, manda anche un messaggio forte di tutela all’ambiente. Per più motivi: «Riduce l’immondizia e facilita la mobilità su due ruote. Infatti chi rimette a nuovo una bici, torna in sella più volentieri, perché è un lavoro personale. Che dà soddisfazione».

Un progetto socio-educativo

 

Un progetto che non guarda ai guadagni, anzi «spesso i soldi li dobbiamo mettere. E quando ci va bene, rientriamo con le spese», spiega Golzio. Ma è un ostacolo che si può superare. Inutile nascondere il vero obiettivo: riaccendere nelle persone il piacere di cavalcare una bicicletta. E coinvolgendole in prima persona. Ciclofficina Popolare infatti include nel progetto più iniziative. E persone, a partire dai ragazzi delle scuole. «Siamo stati alle medie di Cardano, dove facevamo un po’ di lezioni in aula. Poi portavamo i ragazzi in officina, per mostrare dove mettere le mani su una bicicletta da restaurare». Ma collaborano anche con alcune associazioni, tra Busto Arsizio, Gallarate e Somma Lombardo. «Ci siamo inseriti fra i molti progetti che riguardano ragazzi con disabilità. Oppure ragazzi minorenni che hanno avuto problemi di giustizia, e vengono mandati da noi per i lavori socialmente utili. Insomma, lavoriamo a 360 gradi per dare supporto alle associazioni».

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