Arpa risponde agli Amici dell’Olona: «Le schiume? No emergenza, no indagini»

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LEGNANO – «Non sono previste nuove attività in relazione alla comparsa di schiume nel fiume Olona qualora il fenomeno si presenti nelle forme analoghe a quelle già studiate» nel dicembre 2018. È la risposta che Arpa-Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha inviato agli Amici dell’Olona dopo la richiesta di indagini presentata il 19 aprile sulla presenza di schiume (nella foto) sulla superficie del corso d’acqua.

L’Arpa aggiunge, a firma del direttore dei dipartimenti, Adriano Cati, che «per quanto a conoscenza di questo dipartimento non appaiono sostanzialmente mutate le condizioni del sistema di collettamento e depurazione delle acque reflue urbane in essere all’epoca dell’indagine (del 2018, nda). Qualora invece dovessero verificarsi eventi eccezionali, è sempre possibile l’attivazione di Arpa con le modalità previste dal sistema delle emergenze ambientali».

Brumana: «Atteggiamento che favorisce chi inquina»

Per nulla soddisfatta della risposta l’associazione ambientalista. «L’Arpa – replica oggi, giovedì 6 maggio, il presidente degli Amici dell’Olona, Franco Brumana – ha ritenuto che l’ultimo fenomeno di schiuma nell’Olona sia stato analogo a quello già analizzato nello studio che ci aveva inviato a dicembre del 2018. A noi risulta invece che nelle scorse settimane la schiuma si sia presentata in quantità maggiore. Comunque sarebbe stata doverosa una nuova indagine, anche perché le immissioni dagli sfioratori ora sono controllate da sistemi di tele allarme e danno luogo a interventi immediati per scongiurarle. Arpa conclude scrivendo che interverrebbe solo per le emergenze, oppure solo a supporto delle autorità competenti. Questo atteggiamento – attacca Brumana – di chi dovrebbe vigilare sul nostro fiume è una delle cause principali dell’impunità di chi inquina».

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