Asse Gorrasi-Colombo per la fusione tra Solbiatese e Sestese

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SESTO CALENDE – “Stasera”, scriveva ieri 31 maggio sui social il consigliere regionale ed ex sindaco di Sesto Calende Marco Colombo, “ci sarà un’importante riunione dove si deciderà il futuro della Sestese e quindi del calcio a Sesto Calende. Dopo tanti anni di grandi risultati e di sforzi personali, tecnici e economici il nostro super presidente Brovelli lascerà gli oneri e gli onori a un nuovo presidente e a una nuova governance”. Si tratta del progetto di fusione tra la società cittadina e la Solbiatese. Ma non è andata così: il consiglio ieri non ha deliberato nulla perché ci sono degli aspetti su cui vuole vederci chiaro. Perché il rischio è troppo alto ed è quello di scomparire. I precedenti non giocano a favore.

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L’asse Gorrasi-Colombo

“Chiunque arriverà troverà l’amministrazione Comunale disponibile e collaborativa”, scriveva ancora Colombo. Il fatto che si esponga in questo modo non è casuale. Proprio lui, infatti avrebbe giocato un ruolo non secondario nell’aprire un dialogo con la Solbiatese, trovando sull’altra sponda una vecchia conoscenza della politica, il direttore generale Carmine Gorrasi, eletto segretario provinciale di Forza Italia prima di venire travolto dall’inchiesta Mensa dei Poveri nel maggio 2019. Presidente è invece Silvia Gatti, che era stata ai vertici di Agesp a Busto quando Colombo era commissario della sezione della Lega bustocca.

Troppi dubbi

Il loro disegno però al momento non è ancora andato in porto. Troppi infatti sono ancora i dubbi in casa Sestese, chiamata dopo 108 anni a cedere il titolo di matricola sportiva che garantirebbe alla Solbiatese di passare direttamente dalla Promozione all’Eccellenza e alla Sestese di fatto di perdere la prima squadra perché ce ne sarà una sola e giocherà al Chinetti di Solbiate Arno. Tanti punti interrogativi  riguardano inoltre gli investimenti che la nuova società dovrebbe fare al campo sportivo di Sesto, perché le promesse sono una cosa ma poi servono progetti concreti e garanzie economiche che i vertici societari ancora non hanno visto e che vorrebbero avere immediatamente, prima di prendere una decisione così importante.

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Fusioni e macerie

Infine ci sono i precedenti, che non giocano di certo a favore. Le fusioni insegnano che il pesce grosso mangia il più piccolo. E’ successo ai tempi della unione tra Pro Patria e Gallaratese, con il risultato che la seconda da allora è sparita dai radar del calcio che conta. E’successo ancora tra Vergiatese e Mornago Calcio, con il campo della seconda finito in disuso e destinato a essere trasformato in centro commerciale. Ed è successo proprio con la Solbiatese, diventata Solbiasommese con gli stessi presupposti di oggi. Quell’avventura durò il tempo di cancellare in un lampo il calcio a Somma Lombardo. La Sommese venne rifondata anni dopo, costretta a ripartire dalla terza categoria e a ricostruire da zero il settore giovanile. Difficile sperare che la Solbiasestese, o come si chiamerà, possa avere un finale diverso.

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