VARESE – E’ ncessario potenziare e riorganizzare le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale). A chiederlo è il consigliere regionale del Pd, Samuele Astuti che spiega: “Dall’inizio dell’emergenza coronavirus l’Ats Insubria ha attivato nelle province di Varese e Como solo 7 Usca, a Busto Arsizio, Saronno, Gallarate, Varese, Como, Erba e Cantù con 46 medici in servizio, due per turno. Decisamente troppo poche. La provincia di Varese ha 891 mila abitanti quindi per la normativa nazionale, che prevede siano una ogni 50 mila abitanti, dovrebbero essere 18, mentre a Como, che conta 599 mila abitanti, dovrebbero essere 12”. Le Usca, come si sa, sono team sanitari che operano sul territorio e agiscono come primo intervento medico al domicilio di chi avverte i sintomi del Covid-19. La loro è una funzione spesso determinante per evitare l’evoluzione della malattia, sia per quanto riguarda il paziente sia per gli eventuali contagi di chi gli sta vicino.
In provincia di Varese 415 visite a domicilio
“Ma c’è di più- continua Astuti– dall’inizio dell’attività gli interventi a domicilio sono stati 514 (415 in provincia di Varese e 99 in provincia di Como) per una media di 1,5 visite al giorno a Varese e 0,5 a Como. Questo senza contare che i test sierologici che le Ats dovevano fare su operatori sanitari, persone in quarantena e contatti stretti sono stati pochissimi. E’ evidente la necessità per l’Ats Insubria di potenziare e riorganizzare le strutture per mettere gli operatori nelle condizioni di lavorare in modo più efficace e in condizioni di sicurezza nel contrasto dell’epidemia”.