Autolaghi senza barriere: la protesta dei sindaci da Gallarate a Lainate

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MILANO – Senza barriere autostradali antirumore da mesi: «Vogliamo informazioni e tempi certi». Questa la richiesta avanzata con fermezza ad Autostrade per l’Italia da sei sindaci del territorio tra Gallarate e Lainate, che pretendono risposte e interventi imminenti. Il primo cittadino di Lainate, Andrea Tagliaferro, ha promosso nei giorni scorsi una raccolta firme tra i colleghi del territorio lambito dall’autostrada A8 Mi-Va oggetto di cantieri, per poter ottenere delucidazioni in merito alla rimozione delle barriere fonoassorbenti autostradali.

Sindaci e cittadini in protesta

Con Tagliaferro, anche agli altri sindaci si sono uniti alla protesta. Tra cui Emanuele Antonelli (Busto Arsizio), Andrea Cassani (Gallarate), Lorenzo Radice (Legnano), Mirella Cerini (Castellanza) e Giuseppina Berra (Cerro Maggiore). Con l’obiettivo di far presente «lo stato di estremo disagio che le nostre città si trovano ad affrontare in seguito alla rimozione delle barriere fonoassorbenti che avete effettuato lungo il tracciato autostradale sui nostri territori nei primi mesi del 2021». I sei primi cittadini si sono fatti portavoce del crescente bisogno «di informazione e proteste da parte della cittadinanza, in considerazione del fatto che in molti punti il tracciato autostradale lambisce abitazioni residenziali, spazi ad uso commerciale o industriale e spazi con servizi sportivi e/o legati alle attività di svago». Difficile rispondere a cittadini che si sono visti privati dal mattino alla sera di un dispositivo di protezione acustica e visiva cui erano abituati da qualche decennio. Il tutto senza avere un’idea sui tempi di attesa per il ripristino della situazione. Vani anche i tentativi da parte di ogni singola amministrazione comunale di poter ottenere informazioni in merito.

«Preoccupati per i nostri territori»

«Facendo seguito alle vostre attività, presumiamo di manutenzione ordinaria – aggiungono i sindaci, rivolti ad Autostrade per l’Italia – ognuno di noi si è adoperato nei vostri confronti per chiedere spiegazioni e per avere un’indicazione precisa dell’attività in corso e soprattutto tempi certi per il ripristino di una condizione di normalità. Che, nel contesto ad alta urbanizzazione in cui viviamo, non può che essere la presenza di barriere fonoassorbenti». E proseguono: «Ad oggi possiamo solo constatare di non aver da voi ricevuto alcuna rassicurazione e siamo pertanto fortemente preoccupati per i nostri territori e per tutti i cittadini che li abitano». Da qui la richiesta di «un’immediata e chiara presa di posizione da parte vostra che non può prescindere dal comunicarci celermente informazioni certe su questa attività di manutenzione. Stiamo facendo tutto quanto è nelle nostre possibilità per gestire le rimostranze della cittadinanza, ma la misura è ormai colma e non possiamo attendere oltre per avere tutte le informazioni necessarie a spiegare e gestire un fenomeno che riguarda direttamente i territori da noi amministrati».

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